Pistoia, è fallita la "Giusti per l'Edilizia": maxi debito

Nei giorni scorsi la sentenza del tribunale

L'esterno del cantiere ex Breda

L'esterno del cantiere ex Breda

Pistoia, 20 giugno 2018 - La Giusti per l’Edilizia è fallita. Nei giorni scorsi il tribunale di Pistoia ha messo la parola fine a una vicenda che andava avanti da mesi e che vedeva protagonista l’azienda, da tempo in liquidazione. Una volta ricevuto il ricorso dell’ingegner Giuliano Ceccarelli, che aveva chiesto la pronuncia di fallimento dovuta «al prolungato inadempimento da parte della società delle obbligazioni assunte nei suoi confronti», il tribunale ha concesso 48 ore di tempo all’azienda per presentare il cosiddetto «autofallimento». Così è andata e il 14 giugno è arrivata la sentenza.

Del resto, il procedimento per la dichiarazione di fallimento era stato promosso, oltre che dall’ingegner Ceccarelli, anche dalla procura. «Dalla documentazione prodotta – si legge nella sentenza – tra cui i bilanci degli esercizi 2014, 2015 e 2016, risulta il superamento dei parametri di fallibilità: in particolare i debiti sono prossimi a cento milioni di euro nel 2014 e superano detta cifra negli esercizi 2015 e 2016. L’attivo patrimoniale è pari a circa 102 milioni di euro nel 2014, 92 milioni di euro nel 2015 e 60 milioni di euro nel 2016. I ricavi lordi sono pari a circa due milioni di euro nel 2014, quattro milioni e seicento mila euro nel 2015, un milione e 400mila euro nel 2016».

Secondo la sentenza del tribunale di Pistoia (presidente la dottoressa Nicoletta Curci, giudice relatore Sergio Garofalo, giudice Giuseppe Ciccarelli), lo stato d’insolvenza, oltre a essere espressamente riconosciuto dalla debitrice, emerge chiaramente dal mancato pagamento degli ingenti debiti e dalle perdite di esercizio accumulate negli ultimi anni: tre milioni di euro circa nel 2016, 16 milioni di euro circa nel 2015 e 5 milioni circa di euro nel 2014.

«In conclusione – si legge – la Giusti per l’Edilizia srl in liquidazione si trova in una situazione di insolvenza funzionale e non transitoria e non è, pertanto, in grado di osservare regolarmente, tempestivamente e con mezzi normali gli impegni assunti, per cui sussistono tutti i presupposti di legge per la dichiarazione del fallimento della stessa».

Il tribunale ha anche negato la concessione dell’esercizio provvisorio, ordinando come da prassi alla società di depositare in cancelleria entro tre giorni i bilanci e le scritture contabili obbligatorie, nonché l’elenco dei creditori. Il no all’esercizio provvisorio viene giustificato dal fatto che l’attività della Giusti per l’Edilizia si è interrotta nel marzo del 2016 e che la società è stata posta in liquidazione alla fine del 2016.

Arrivano da fuori provincia i curatori, vista «la prevedibile complessità della procedura e la rilevanza socio economica dell’impresa»: il tribunale infatti ha nominato Silvio De Lazzer e Manuela Olastri, iscritti all’Albo dei dottori commercialisti di Firenze. L’udienza per l’esame passivo è fissata per il prossimo 20 novembre alle 9 e i creditori hanno tempo fino a 30 giorni prima per ammettere il proprio credito al passivo del fallimento.