Giro del mondo in barca a vela, l'impresa è compiuta: "La pandemia non ci ha fermati"

Cipriani e Bardi erano partiti a gennaio 2020 dai Caraibi, quando il covid ancora non si era rivelato nella sua gravità: "Porti chiusi e traversate rischiose e lunghissime, è stato difficile ma possibile"

Valerio Bardi e Lorenzo Cipriani a bordo di Milanto

Valerio Bardi e Lorenzo Cipriani a bordo di Milanto

Pistoia, 18 aprile 2021 - Quindici mesi vento in faccia e un bagaglio stracolmo di felicità capace di azzerare tutta la stanchezza causata da quella che ha avuto tutte le sembianze di un’impresa, compiuta in un momento difficile come quello segnato dalla presenza del virus. Il giro del mondo in barca a vela sulle rotte dei venti alisei è completato e Lorenzo Cipriani, lo storico dell’arte pistoiese e skipper salpato a bordo di Milanto nel gennaio 2020 assieme a Valerio Bardi, è tornato nei giorni scorsi a Saint Lucia, Piccole Antille, da dove tutto era cominciato. Una sosta prolungata e poi si riparte, verso fine aprile, direzione Mediterraneo. Perché l’unico modo che Cipriani conosce per tornare a Pistoia è quello che passa dal mare. Un viaggio difficile, partito quando la pandemia non era che un’idea remota, complicato in corsa dalla paura e dal rischio sanitario che ha provocato in molti dei Paesi previsti come tappa dall’itinerario iniziale la costruzione di muri, ostacoli e chiusure che hanno impedito in alcuni casi l’approdo. L’impatto col virus è arrivato per la coppia dell’equipaggio al raggiungimento delle Isole Marchesi, Polinesia Francese: “il mondo è cambiato”, è stato di colpo il primo pensiero.

“Se avessimo dato retta alla ragione ci saremmo arresi – commenta Cipriani -. Abbiamo scelto di ascoltare il cuore e siamo andati avanti, mentre nel frattempo tutti gli equipaggi che avrebbero dovuto unirsi a noi nella traversata sono stati rimpatriati. I porti chiusi, l’essere respinti da quei paesi che vietavano l’approdo per ragioni sanitarie ci hanno costretti a volte anche a traversate lunghissime e rischiose. Abbiamo assaporato la più completa solitudine in mezzo a un mare completamente vuoto d’imbarcazioni. Ed è stato certamente difficile, ma il nostro arrivo ai Caraibi nei tempi previsti conferma che sì, è stato possibile. Questa è la grande speranza che ci consegna questo viaggio. L’esperienza più bella? Quella che risiede negli incontri avuti: pescatori, marinai, locali, gente comune, chiunque ci ha aiutato e ci ha spronato ad andare avanti”.

Unica imbarcazione a completare il viaggio delle quaranta partite nell’ambito della World Arc Rally, poi sospesa proprio causa pandemia, Milanto ha solcato le acque degli oceani Atlantico e Pacifico lasciando vedere con gli occhi a Bardi e Cipriani una delle piaghe più urgenti del nostro tempo: l’inquinamento dei mari. “In questo anno e mezzo ho imparato che si può vivere con poco facendo a meno di molto e ho sviluppato una maggiore sensibilità nei confronti dei problemi dell’ambiente – prosegue Lorenzo -. Il nostro mondo è il paradiso in terra, misterioso, affascinante, fragile e in pericolo, e ognuno di noi ne ha le chiavi. Ecco, il mio impegno prossimamente sarà rivolto proprio ai problemi dell’ambiente”. In attesa dunque di ripartire per casa con due nuovi membri pistoiesi nell’equipaggio arrivati in questi giorni (rientro previsto a giugno), Cipriani ha già in programma una novità che si chiama “Art Odissey”, un giro del mondo antico attraverso il Mediterraneo e le sue leggende, aperto a chi vorrà unirsi. “Il team sarà sempre composto da Valerio, da me e da Milanto, con la possibilità di aggiungere all’esperienza per mare quella artistico-storica, attraverso approfondimenti e visite guidate ai luoghi d’interesse”.linda meoni