Giovani imprenditori contro la crisi "Siamo riusciti a bloccare i prezzi"

La sfida vinta dall’azienda agricola Artemisia: fratello e sorella hanno saputo "prevedere" i rincari. Corsa contro il tempo per assicurarsi materie prime con costi contenuti ed evitare di pesare sui clienti

Migration

Una scelta coraggiosa quella dei fratelli Falzarano. Con la loro attività agricola i due giovani producono piantine da orto da rivendere a garden e vivai, nel loro terreno a Larciano, ma anche ortaggi da rivendere direttamente ai consumatori nella loro terra a Monsummano Terme. Tutto biologico. I prezzi di materiali necessari alla produzione galoppano, ma i due giovani hanno cercato di arginare l’aumento del costo del prodotto all’utente finale e i risultati sono incoraggianti. Simona Falzarano, delegata Coldiretti Giovani Impresa di Pistoia, conduce insieme al fratello Federico l’impresa agricola Artemisia Biocolture da otto anni. Da brava imprenditrice già nel 2021 aveva stipulato contratti con i fornitori per assicurarsi materie prime a prezzi vantaggiosi, tuttavia i prezzi in fattura sono comunque lievitati.

"A ottobre 2021 fummo contattati dagli agenti di zona per avvertirci che nel 2022 i prezzi delle materie prime sarebbero aumentati – sottolinea la delegata Coldiretti –, perciò inoltrammo gli ordini per terricci e vasetteria entro dicembre 2021, per acquistare con il prezzo allora in vigore con i listini. Avevamo preso accordi e ricevuto preventivi, tuttavia, nel 2022 quando abbiamo ricevuto la merce è arrivata con fatture a prezzi maggiorati. A quel punto ci siamo trovati davanti a una dura scelta". L’azienda dei fratelli Falzarano produce piantine da orto e ortaggi di stagione entrambi certificati biologici. Quest’anno il prezzo di terriccio e vasetteria ha subito aumenti a partire dal 50% in più.

"Un esempio? I vassoi di polistirolo che nel 2021 costavano 0,30 centesimi oggi costano anche 2 euro. Anche i concimi bio sono aumentati ma per scelta ne utilizziamo in scarse quantità e facciamo lo stesso con i fitofarmaci. Ci affidiamo a un agronomo per sfruttare la radiazione solare e l’umidità dell’ambiente al fine di utilizzare meno prodotti artificiali. Per esempio abbiamo scelto di tornare a letamare le colture piuttosto che continuare a usare il concime organico sotto forma di pellet". E i prezzi all’ingrosso e al dettaglio come sono variati? "Sono aumentati esclusivamente i prezzi delle piante da orto che rivendiamo a garden e vivai, del 10%, si tratta quindi di solo qualche centesimo in più – sottolinea Falzarano –, mentre i prodotti degli ortaggi, che vendiamo al pubblico anche attraverso il circuito Campagna Amica, sono rimasti invariati. Abbiamo pensato ai nostri clienti e non volevamo andare a penalizzare le famiglie. Per ora riusciamo a tamponare e assorbire gli aumenti facendo fronte con la nostra liquidità. Inoltre la nostra scelta di tenere i prezzi calmierati ci ha ricompensati, c’è stato un incremento delle vendite, il fatturato in più è stato però in realtà riassorbito dall’aumento dei costi di produzione".

Una scelta contro tendenza dato che il valore medio del costo di frutta e verdura ha raggiunto i 2,20 euro al chilo, +7% rispetto al 2021, +18% rispetto al 2018. Adesso però resta da sciogliere l’incognita delle bollette e del costo dell’elettricità. "Per il momento abbiamo il prezzo bloccato sino alla fine dell’anno. Da gennaio dovremo invece stipulare un nuovo contratto – aggiunge Falzarano –. Sappiamo che rischiamo bollette salate, ma vogliamo restare ottimisti. La nostra è un’azienda giovane, la scelta di tenere i prezzi sotto controllo ci ha premiati e il lavoro è aumentato, tanto che l’anno prossimo ci piacerebbe assumere qualche dipendente. Certo a questo punto tutto dipende da come si evolverà la situazione dei prezzi delle materie prime e dell’energia".

Samantha Ferri