"I cavalli scivolavano fin dai primi giri"

Processo per i fatti della Giostra 2014. La presidente Enpa, Rossella Ghelardini: "Mandai un sms al sindaco". Proteste degli animalisti davanti al tribunale

La protesta degli animalisti

La protesta degli animalisti

Pistoia, 8 luglio 2017 - «I cavalli e i loro fantini cominciarono a scivolare fin dai primi giri. Poi, negli ultimi due, gli infortuni fatali. Quel pomeriggio aveva piovuto molto e la pista era instabile, anche per questo erano stati fatti degli interventi con la calce. Proprio nei punti in cui poi si verificarono gli infortuni, nella curva tra l’ex Prefettura e il campanile del Duomo. Dopo l’edizione 2014, non ho più partecipato alla Giostra: l’ultima scena ce l’ho stampata nella memoria». E’ stata lunga e dettagliata la deposizione, resa ieri mattina nell’aula di San Mercuriale, davanti al giudice monocratico Jacqueline Monica Magi, dalla presidente della sezione pistoiese dell’Enpa, Rossella Ghelardini, rappresentata dall’avvocato Danilo Giacomelli, una delle parti offese del processo per i noti fatti della Giostra dell’Orso 2014, quando due cavalli si infortunarono in corsa e furono poi abbattuti.

 

Secondo la pubblica accusa, pm Fabio Di Vizio, uno di cavalli, «Oracle Force», del Grifone, non avrebbe avuto i requisiti strutturali per gareggiare (avendo gli stinchi troppo sottili; solo 16,5 centimetri, contro i 18 da regolamento) e l’altro, il «Golden Storming» del Drago, sarebbe stato abbattuto senza la necessaria iniezione di sedazione, che gli avrebbe evitato una morte dolorosa. Sei gli imputati, tra medici e responsabili della manifestazione e dei cavalli: per tutti il reato contestato è quello di maltrattamento di animali, articolo 544 ter del codice penale.

 

«Vidi chiaramente la terribile frattura subita dal secondo cavallo, all’ultimo giro, perché ero in tribuna, dal momento che dal 2011 sono osservatore qualificato della Giostra. Mandai un sms al sindaco e poi corsi verso le Logge del Comune, dove era stato portato il secondo cavallo (Golden Storming, del Drago, ndr), mentre il primo (Oracle Force del Grifone) era già nell’ambulanza. Offrii il mio aiuto al veterinario dell’Asl Marco Rava, essendo io un tecnico della prevenzione Asl. L’altro veterinario Asl era andato via sull’ambulanza con il primo cavallo infortunato e io restai col dottor Rava a redigere il verbale di sequestro fino alle 3,30».

 

La presidente Enpa Pistoia ha poi raccontato che dal 2011 si era costituito un tavolo tecnico per correggere alcune regole della manifestazione dopo che, durante le prove di quell’anno, un cavallo si era infortunato ed era stato necessario abbatterlo. Tra le proposte avanzate, quella di non utilizzare più purosangue, in quanto dotati di una struttura sì più agile ma anche più fragile negli arti inferiori, che avrebbe risentito di più della pressione nelle curve. Regole queste che, secondo l’avvocato Raffaello Giorgetti di Arezzo, legale di uno dei medici imputati, sarebbero state però escluse dalla ordinanza del Ministero della Salute (4 settembre 2013, che proroga quella del 21 luglio 2011), secondo la quale tali disposizioni non si applicano alle competizioni che si svolgono su percorsi autorizzati dalla Fitetrec (Federazione Italiana Turismo Equestre). Il processo riprende il 17 ottobre. 

 

LA PROTESTA DEGLI ANIMALISTI

Cartelli alla mano e maschere bianche sul volto, hanno manifestato davanti all’ingresso del tribunale di San Mercuriale. Nel gruppo di animalisti anche Roberto Ottone, presidente di L.o.t.t.a. (libera organizzazione tutela territorio e animali), arrivato da Torino. «Un cavallo è stato soppresso senza sedazione e l’altro abbattuto perché sottoposto a uno sforzo eccessivo. Siamo davanti a due episodi di maltrattamenti. Ora, come ha confermato il referendum, non si deve più correre», ha spiegato il presidente di L.o.t.t.a.

 

Per i fatti della Giostra 2014, lo ricordiamo, sono finiti sotto processo: il presidente della Commissione medica veterinaria del palio storico, il dottor Riccardo Rinnovati, 31 anni di Arezzo, difeso dall’avvocato Raffaello Giorgetti di Arezzo, e degli altri due consulenti veterinari, Valentina Vagheggi, 36 anni, medico di Arezzo, difesa dall’avvocato Maurizio Bozzaotre di Pistoia, e Alessandro Spadari, 53 anni di Bologna, componente della Commissione veterinaria e membro della commissione di FarmacoSorveglianza, rappresentato dagli avvocati Umberto Pierpaoli e Pier Nicola Badiani. Imputati anche Claudio Bartoletti, 52 anni pistoiese, «detentore» responsabile del cavallo «Oracle Force», del Grifone, insieme con Sara Bolognini, 32 anni, proprietaria del cavallo, e il fantino Giacomo Cresci, 32 anni di Pistoia, tutti e tre difesi dall’avvocato Benedetta Berardinelli di Pistoia. Per tutti il reato contestato è quello di maltrattamento di animali (articolo 544 ter del codice penale).