Sono tanti gli appuntamenti per il Giorno del ricordo, istituito nel 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Domani, giovedì 9 febbraio, alle 10.30 nella sala Maggiore del Palazzo comunale si terrà la conferenza "Foibe ed Esodo. Una storia controversa". Interverrà Guido Giacometti, referente per la Toscana dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Dall’8 al 15 febbraio nell’atrio del Palazzo comunale sarà allestita una mostra che ripercorre con documenti, foto di archivio e testi la complessa vicenda del confine orientale. Il 10 febbraio, Giorno del ricordo, alle 10, in piazza Garibaldi, si svolgerà la cerimonia con la deposizione di una corona di alloro sul cippo in memoria delle vittime delle foibe. All’iniziativa parteciperà, tra gli altri, il sindaco Alessandro Tomasi. Alle 11.30 si terrà l’intitolazione del giardino che si trova in via U. Giordano, nei pressi di viale Adua, a Norma Cossetto, studentessa italiana, istriana uccisa a 23 anni dai partigiani jugoslavi nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani. Alle 17 nella sala Soci Coop di Pistoia è prevista la proiezione del filmato Confine Alto Adriatico, "io ricordo…" oltre i confini della memoria realizzato da alcuni studenti della 5°D del liceo scientifico Amedeo di Savoia duca di Aosta. A introdurre e coordinare l’iniziativa sarà Rosalba Bonacchi, vicepresidente vicaria del comitato provinciale Anpi. Il filmato verrà presentato da Caterina Marini, docente del liceo scientifico di Pistoia e referente del progetto. Seguirà una tavola rotonda dal titolo "Fra Storia e Memoria: proposte ed esperienze didattiche sulla storia del Novecento". Sul Giorno interviene Ivano Bechini, della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista Pistoia. "È diventato – scrive – il pretesto per un attacco strumentalizzante contro chi si è liberato dall’occupazione nazifascista. Il rischio è quello di identificare tutte le vittime come fasciste e soprattutto i fascisti solo come vittime. Quello che sta succedendo a Pistoia è il tentativo di impedire di parlare di storia ovvero di far capire cosa è successo veramente prima, durante e dopo la guerra".