"Funerale unico? Non penso sia opportuno"

"Leonardo c’era il giorno dei mio matrimonio e

per tutta la vita abbiamo vissuto nelle case affiancate. Nei momenti di difficoltà lui c’era. Quello che è scattato nella sua mente non lo sapremo mai". Al circolo La Spola d’oro, nel cuore de La Briglia, c’è l’amico più intimo di Leonardo Santini che vuole restare anonimo ma piange davanti al barista. Fra le due famiglie, quando Leonardo era ancora a casa con i genitori, c’è sempre stata amicizia

e collaborazione. "Leonardo era in cassa integrazione – prosegue – come me e come tanta gente di Vaiano ma non aveva gravi problemi economici. Penso alla bambina che crescerà senza i genitori e ai genitori distrutti. Ma lo sono anche i miei, non fanno che piangere". Vicino all’abitazione di Leonardo e Claudia c’è la farmacia della dottoressa Gianna Capecchi: "Claudia non l’ho mai vista. Lui invece veniva una o due volte alla settimana, sempre con la bambina. La teneva lui perchè non lavorava".

La mamma di Leonardo, Elvira, e la sorella Donatella sono attive

in parrocchia mentre la coppia non aveva ancora battezzato la bambina. Giovedì sera la notizia della tragedia ha fatto

il giro dei gruppi parrocchiali ed è stata un fulmine a ciel sereno. "Nel giro che ho fatto questa mattina – dice don Waldemaro Kowalczuk, parroco di San Miniato alla Briglia – ho visto tutti sconvolti e in silenzio. Come comunità parrocchiale non faremo mancare l’affetto alle due famiglie e ho invitato a pregare per loro".

Don Waldemaro, anche se non ha ancora incontrato le famiglie,

si sente di escludere l’opportunità di un funerale unico.

M. Serena Quercioli