Frutteto San Jacopo, un posto da assaporare

Grande successo per il parco che ospita 322 piante di 200 varietà di frutti differenti: la donazione degli eredi di Giovanni Tesi.

Migration

Un posto da assaporare, ammirare, e vivere. È il nuovo Parco Frutteto San Jacopo realizzato nell’area a verde attigua all’Ospedale dal quale prende il nome. 322 piante, sapori e profumi di 200 varietà di frutti differenti: peri, meli, susini, ciliegi, gelsi e viti. Con le sue specie rare, antiche e di importazione, il parco frutteto deve la sua nascita a seguito della donazione delle piante della famiglia di Giovanni Tesi, appassionato di botanica e di alberi da frutto che nell’arco della sua vita ha selezionato e collezionato sapientemente semi e frutti con una vera e propria ricerca di archeologia botanica. Cittadini, operai comunali e amministratori locali e non, hanno preso parte ieri mattina all’inaugurazione del parco unico nel suo genere che è stato realizzato dal Comune di Pistoia in collaborazione con Azienda Usl Toscana Centro, Romiti Vivai di Pietro e Figli e Legambiente Pistoia.

"Se da lassù ci vede, sarà felice anche lui – le parole di Barbara Tesi, figlia di Giovanni – quando ero piccola andavo insieme al babbo nel suo frutteto per il raccolto, lui mi diceva i nomi e io mettevo il cartellino alle piante. Questi alberi sarebbero andati distrutti perché noi come eredi non ce ne saremo potuti occupare. Sono felicissima di questa realizzazione". "Ringrazio la famiglia Tesi – ha detto il sindaco Tomasi – che a seguito della scomparsa del padre ci ha contattato, tramite l’assessore Celesti, perché questo patrimonio non andasse perduto. Da qui l’idea di piantare gli alberi sia nelle scuole che in questo campo per valorizzare quest’area. Grazie anche a Stefano Baroni, a tutti i giardinieri e ai cantieri comunali che hanno messo lavoro e passione per questo risultato. Operatori sanitari e frequentatori dell’ospedale San Jacopo adesso hanno un parco in cui godersi una pausa e immergersi in questo percorso naturalistico con l’opportunità di poter assaggiare un frutto appena colto".

Il primo esempio, probabilmente a livello nazionale, di un parco frutteto di questo genere, totalmente accessibile a tutti e a fruizione completamente gratuita con consumo sul posto. C’è il susino Strozzapreti, di San Quirico, a cui sono legate leggende e tradizioni popolari; la mela Decio, molto antica, già conosciuta ai tempi dei romani e di probabile origine veneta; la pera Campana Rugginosa Precoce, di Femminamorta, originaria delle regioni transcaucasiche e molto conosciuta dalle civiltà del mondo antico.

"Rischiavamo di perdere questo tesoro – ha dichiarato Antonio Sessa di Legambiente – ma grazie alla volontà della famiglia Tesi e all’amministrazione ci siamo messi tutti a lavoro e il risultato è una cosa bellissima. Questo è la dimostrazione che quando si vuole la sinergia tra associazioni, amministrazioni pubbliche e cittadini, produce risultati che sono unici. Speriamo che sia solo l’inizio di un progetto più ampio che porti alla realizzazione del parco urbano che era previsto in questa zona".

E intanto sono in arrivo altre specie rare e autoctone di alberi da frutto come fichi, loti e altre varietà speciali di viti che si aggiungeranno alla caratteristica Uva Lugliatica Sant’Anna di Lipsia, meglio conosciuta come San Jacopa, già piantumata.

Il Parco Frutteto vuole essere un parco alla portata di tutti e chiunque, dal cittadino all’agronomo esperto, potrà contribuire a incrementare la collezione di alberi da frutto.

Gabriele Acerboni