Floriano Frosetti è morto, addio al sindacalista: "Se ne va un pezzo della nostra storia"

È morto a 85 anni dopo una lunga intensa carriera in politica e nel sindacato: era conosciuto da tutti come il "ragazzo della Fioms"

Floriano Frosetti, figura storica del sindacalismo pistoiese, è morto all’età di 85 anni

Floriano Frosetti, figura storica del sindacalismo pistoiese, è morto all’età di 85 anni

Pistoia, 13 dicembre 2022 - Era uno dei "ragazzi della Fiom", quelli che hanno letteralmente portato dentro le officine dell’allora San Giorgio Breda il sindacato, le rivendicazioni, le battaglie e l’impegno civile. Se ne è andato a 85 anni Floriano Frosetti, figura storica del sindacalismo pistoiese. Una vita spesa nell’impegno civile, sindacale e politico: esponente di spicco della storia operaia della città, ha avuto un lungo passato tra le file del Pci prima e di Rifondazione Comunista poi, per poi passare, nel 2010, a Comunisti per Pistoia. Nella sua carriera, è stato anche assessore provinciale. Insieme alla militanza politica, anni di lavoro in fabbrica (assunto il 17 marzo 1952) e di sindacato con la casacca della Fiom, di cui è stato anche segretario. Anni di lavoro e di lotte: per questo oggi, che Floriano non c’è più, in tantissimi hanno speso parole e ricordi nei confronti di un uomo che tanto ha dato a Pistoia, ai lavoratori e al sindacato. "Parliamo del capo storico indiscusso della Fiom – ricorda Daniele Gioffredi, segretario Cgil Pistoia –, una sigla che lo ha visto legato a quel sindacato fin dalla giovane età, percorrendo tutti le fasi del sindacato fino a diventarne segretario provinciale. Erano anni duri in fabbrica e l’impegno in prima persona di Floriano non è mai mancato, anche nelle battaglie più dure. Negli anni ‘90, quando si paventò il rischio di spostare la produzione ferroviaria su Napoli, fu tra i più a determinati a non mollare, arrivando insieme ai compagni a bloccare l’autostrada. Una scelta sventurata per il lavoro Pistoiese che, grazie anche a quella battaglia sindacale, venne abbandonata e lasciata perdere".

Il suo impegno sul campo si mischia ai ricordi delle persone che lo hanno frequentato a lavoro o nella vita fuori dalla fabbrica: una persona fidata, seria, autorevole ma non autoritaria. "L’ho conosciuto quando ho mosso i primi passi nella Cgil pistoiese – prosegue Gioffredi –, ricordo una persona che emanava una forte autorevolezza, di forte esperienze, che incuteva rispetto ma senza essere autoritaria. Una figura importante da cui il sindacato attuale ha preso molta ispirazione. La sua esperienza e la sua persona ci mancheranno molto". "Uno dei grandi leader del movimento metalmeccanico pistoiese – ricorda Sergio Frosini –, che ha anche rischiato il licenziamento sul finire degli anni ‘60. Un momento di tensione nell’azienda che portò ad uno sciopero generale con un blocco totale della produzione ed un successivo incontro con le istituzioni. Il solo rischio licenziamento mobilitò un’intera fabbrica. Alla fine il provvedimento non venne preso, ma quanto successo dimostrò, se mai ce ne fosse bisogno, quanto fosse importante già allora la figura di Floriano". "Un grande amico e un consigliere importante nelle battaglie condotte anche in questi tempi dalla commissione tecnica Anmil – aggiunge Daniele Manetti –. Rimarrai sempre nel mio cuore". Per Floriano è stato deciso di non celebrare funerali: la camera ardente rimarrà allestita fino a domattina, mercoledì 14 dicembre, nelle cappelle del Commiato dell’ospedale San Jacopo. Poi la sepoltura, senza cerimonie.