Fra i dati emersi che hanno destato maggiori preoccupazioni c’è sicuramente il settore alimentare che ha fatto registrare una perdita superiore al 5% rispetto agli stessi numeri fatti nel 2021, ampiamente lontani da quelli del 2020 quando la parte "cibo" fu fondamentale durante il periodo di lockdown con acquisti schizzati alle stelle. "Come riferito anche per altri comparti – ammette Marco Polli, presidente della sezione alimentari di Confindustria Toscana Nord – l’incidenza dei costi delle materie prime è stato un fattore determinante, per non parlare degli imballaggi e del confezionamento. Per dare un’idea, in un anno il costo del vetro per imbottigliamento è raddoppiato. Devo dire, invece, che chi è riuscito a diversificare le proprie direttrici ne ha ottenuto importanti benefici e questo deve servire da monito verso chi è alle prese con nuovi investimenti e non può pensare soltanto al mercato domestico".