di Saverio Melegari    Si conferma un segno negativo importante per quanto concerne le esportazioni del Distretto florovivaistico pistoiese il terzo trimestre 2022 anche se i numeri sono sempre ampiamente positivi se si confrontano all’export pre-pandemia, segno pertanto che il mercato nel momento di maggior rischio si è consolidato a livello mondiale.  È questa la fotografia che è stata scattata dal "Monitor dei Distretti della Toscana" a cura dell’osservatorio studi e ricerche di Intesa San Paolo. Una panoramica che, se si analizza la dura realtà, potrebbe essere non troppo accattivante per il mondo del vivaismo pistoiese ma che si porta dietro diverse specifiche. La prima è il confronto con un 2021 fuori da ogni previsione logica possibile, visto quanto ha portato in dote per la nostra economia green; la seconda è che si parla del periodo di maggior fiacca dell’anno per le nostre piante, ovvero da giugno a settembre. Certo è che, se guardiamo il dato generale regionale, la panoramica ci dice che le esportazioni distrettuali hanno superato il valore di 18 miliardi di euro, il massimo dal 2008, con una crescita di circa 2,4 miliardi rispetto al terzo trimestre 2021, pari al +15,1%.  Questi risultati sono dovuti in parte all’aumento dei prezzi alla produzione che si è intensificato nel corso del 2022, ma una stima del dato manifatturiero dei distretti al netto dell’effetto prezzo conferma una crescita consistente sia nel confronto con il 2021, sia rispetto al 2019, a dimostrazione dell’elevata reattività e competitività delle specializzazioni distrettuali. Per il Distretto vivaistico si parla di un export pari a 288 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, in calo di 31,8 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021 quando gli affari erano andati a gonfie vele anche in un periodo dell’anno notoriamente più spento. Calo più contenuto per quanto concerne il mobile quarratino, che si lega poi con Prato al tessile, e numeri decisamente superiori (col segno meno) per il calzaturiero di Lamporecchio che viaggia bene sul corto periodo ma nel confronto, soprattutto pre-pandemia, deve ancora recuperare un pesante -26%.  Ma le piante pistoiesi su quali mercati finiscono? Secondo il report curato da Intesa San Paolo, il primo asset di riferimento rimane la Francia con un fatturato di 82,2 milioni di euro (in calo, però, di 22,7 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e numeri negativi pressoché identici in tutti e tre i trimestri del 2022, segnale di quanto il mercato si sia messo in stand-by anche se mantiene un +26% rispetto ai numeri pre-Covid. Strategia simile anche per il Regno Unito che, dopo aver guadagnato 3.2% nel primo trimestre, ha perso addirittura il 43,5% nel secondo e il 31,2% nei confronti coi dodici mesi precedenti. Clamoroso, infine, il dato dell’Olanda dove evidentemente non si vive più di soli tulipani: a fronte di una tendenza negativa del -30.3% nell’estate 2022 rispetto al 2021, la stima di export rispetto al 2019 viaggia vicina al 75%. Un boom del quale bisogna obbligatoriamente tenerne di conto.  "I dati dell’export distrettuale dimostrano ancora una volta che la Toscana è una regione che sa reagire – commenta Tito Nocentini (nella foto in alto a destra), direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – il 2022 si è chiuso in modo positivo grazie alla forza del nostro tessuto imprenditoriale che ha saputo valorizzare in particolare le filiere di prossimità. La nostra Banca non ha mai smesso di accompagnare il sistema produttivo e proprio alle filiere ha dedicato Sviluppo Filiere, un programma sottoscritto da ben 63 filiere toscane che generano un giro d’affari di oltre 8 miliardi di euro".

Cronaca

di Saverio Melegari 
 
Si conferma un segno negativo importante per quanto concerne le esportazioni del Distretto florovivaistico pistoiese il terzo trimestre 2022 anche se i numeri sono sempre ampiamente positivi se si confrontano all’export pre-pandemia, segno pertanto che il mercato nel momento di maggior rischio si è consolidato a livello mondiale. 
È questa la fotografia che è stata scattata dal "Monitor dei Distretti della Toscana" a cura dell’osservatorio studi e ricerche di Intesa San Paolo. Una panoramica che, se si analizza la dura realtà, potrebbe essere non troppo accattivante per il mondo del vivaismo pistoiese ma che si porta dietro diverse specifiche. La prima è il confronto con un 2021 fuori da ogni previsione logica possibile, visto quanto ha portato in dote per la nostra economia green; la seconda è che si parla del periodo di maggior fiacca dell’anno per le nostre piante, ovvero da giugno a settembre. Certo è che, se guardiamo il dato generale regionale, la panoramica ci dice che le esportazioni distrettuali hanno superato il valore di 18 miliardi di euro, il massimo dal 2008, con una crescita di circa 2,4 miliardi rispetto al terzo trimestre 2021, pari al +15,1%. 
Questi risultati sono dovuti in parte all’aumento dei prezzi alla produzione che si è intensificato nel corso del 2022, ma una stima del dato manifatturiero dei distretti al netto dell’effetto prezzo conferma una crescita consistente sia nel confronto con il 2021, sia rispetto al 2019, a dimostrazione dell’elevata reattività e competitività delle specializzazioni distrettuali. Per il Distretto vivaistico si parla di un export pari a 288 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022, in calo di 31,8 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021 quando gli affari erano andati a gonfie vele anche in un periodo dell’anno notoriamente più spento. Calo più contenuto per quanto concerne il mobile quarratino, che si lega poi con Prato al tessile, e numeri decisamente superiori (col segno meno) per il calzaturiero di Lamporecchio che viaggia bene sul corto periodo ma nel confronto, soprattutto pre-pandemia, deve ancora recuperare un pesante -26%. 
Ma le piante pistoiesi su quali mercati finiscono? Secondo il report curato da Intesa San Paolo, il primo asset di riferimento rimane la Francia con un fatturato di 82,2 milioni di euro (in calo, però, di 22,7 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e numeri negativi pressoché identici in tutti e tre i trimestri del 2022, segnale di quanto il mercato si sia messo in stand-by anche se mantiene un +26% rispetto ai numeri pre-Covid. Strategia simile anche per il Regno Unito che, dopo aver guadagnato 3.2% nel primo trimestre, ha perso addirittura il 43,5% nel secondo e il 31,2% nei confronti coi dodici mesi precedenti. Clamoroso, infine, il dato dell’Olanda dove evidentemente non si vive più di soli tulipani: a fronte di una tendenza negativa del -30.3% nell’estate 2022 rispetto al 2021, la stima di export rispetto al 2019 viaggia vicina al 75%. Un boom del quale bisogna obbligatoriamente tenerne di conto. 
"I dati dell’export distrettuale dimostrano ancora una volta che la Toscana è una regione che sa reagire – commenta Tito Nocentini (nella foto in alto a destra), direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo – il 2022 si è chiuso in modo positivo grazie alla forza del nostro tessuto imprenditoriale che ha saputo valorizzare in particolare le filiere di prossimità. La nostra Banca non ha mai smesso di accompagnare il sistema produttivo e proprio alle filiere ha dedicato Sviluppo Filiere, un programma sottoscritto da ben 63 filiere toscane che generano un giro d’affari di oltre 8 miliardi di euro".

Fiori e piante, l’export è in frenata  Andati in fumo 31,8 milioni di euro    

Sara Melani

L’ospedale cambia guida: Mechi sarà la direttrice. Nuovo incarico per Sara Melani

L’uomo è stato bloccato dagli agenti del commissariato di Pescia

Aggredisce ragazza per violentarla, il caso in un centro di accoglienza

Schianto all’alba con l’auto sul muro: muore a 34 anni, grave il conducente

Potrebbe interessarti anche

Il furgone distrutto dalle fiamme

Furgone va in fiamme mentre cercano il cadavere

Nella sassaiola con la figlia di 9 anni: "Assurdo vivere in questo modo"

Consorzio di bonifica Avvisi di pagamento soltanto tramite pec Ma nessuno lo sa

Fiori e piante, l’export è in frenata  Andati in fumo 31,8 milioni di euro     - Cronaca

Pistoia, tutte le ultime notizie, foto, video, eventi ed aggiornamenti di oggi in tempo reale.

Fiori e piante, l’export è in frenata Andati in fumo 31,8 milioni di euro

Dal "Monitor dei Distretti toscani" di Intesa San Paolo affiorano numeri con il segno negativo. Nel 2021 affari a gonfie vele poi il rallentamento del mercato che però supera i livelli pre-Covid

Iscriviti alla newsletter.

Il modo più facile per rimanere sempre aggiornati

Dalla stessa sezione