"Ero emozionato, è un traguardo storico"

Il professor Gino Volpi, direttore della neurologia dell’ospedale, è il primo medico pistoiese immunizzato con la seconda dose del vaccino

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Il 27 dicembre 2020 è stato il primo medico dell’ospedale San Jacopo a ricevere la prima dose del vaccino Pfizer. Domenica scorsa, 17 gennaio 2021, ha ricevuto la seconda. Il professor Gino Volpi, 64 anni, montecatinese di nascita, ma pistoiese da sempre, direttore di neurologia e neurofisiopatologia degli ospedali di Pistoia e Pescia e presidente di Alice, l’associazione impegnata nella prevenzione dell’ictus, è il primo medico pistoiese immunizzato dal covid19.

"Ero emozionato, non posso negarlo. Perchè era un traguardo storico. Non avrei mai pensato – ci ha raccontato – , nella mia carriera, di affrontare una sfida così. Mi è stato chiesto se lo volevo fare. Ho detto subito di sì. Sono stato il primo insieme a Leandro Barontini (il direttore della terapia intensiva del San Jacopo). E’ stato un momento ben organizzato negli ambulatori, con comode poltrone dove potersi mettere a sedere per quindici minuti. Ma io mi sono alzato subito. Nessun problema, solo il dolore locale. L’ho sopportato bene, sia la prima che la seconda dose.

"L’ho fatto volontariamente perchè ci credo molto. Credo nelle vaccinazioni perchè hanno cambiato la storia della medicina e debellato le malattie. Non mi dà alcuna preoccupazione perchè so cos’è. E’ un vaccino studiato, e lo hanno realizzato presto perchè era già studiato. Credo molto nella protezione che potrà dare e sicuramente cambierà la situazione. Ovviamente ci vorrà un po’ di tempo e dobbiamo mirare alla immunizzazione del 70 per cento della popolazione per tenere la malattia sotto controllo. Nessun medico si aspetta di vedersi rivoluzionare la vita. Abbiamo dovuto cambiare i nostri percorsi. Per la cura dell’ictus, in tante regioni italiane sono andati in tilt, eppure – osserva il professor Volpi – tutto il nostro team è riuscito a fare più trattamenti vascolari del 2019. Una soddisfazione, un traguardo, un motivo di orgoglio e di dignità. Siamo riusciti lo stesso a curare i malati neurologici. La grande sfida era il pronto soccorso, quando all’inizio, non sapevamo se le persone avevano il covid o no e non c’erano ancora i test rapidi...ma ce la siamo cavata".

Tutti i medici hanno cercato di “leggere“ il covid: "E’ un virus strano – ci ha detto Volpi – e non è finita...Non capisco perchè riesce sempre a fregarci anche quando pensiamo di aver vinto la battaglia. Ora comunque riusciamo a curare le persone nonostante il virus. Cambiano i numeri, ma si vive ancora in uno stato di allarme. Cerchiamo di fare una cosa alla volta, con calma e senso clinico. Abbiamo sempre presidiato la situazione, senza paura, ma con la necessità dell’allerta e della presenza.

"Sarò immunizzato – conclude – dopo 7 giorni dalla seconda dose con una protezione al 95 per cento. Non sappiamo quanto durerà. Un anno, forse di più. Non è chiaro tuttavia se possiamo ancora trasportare il virus, e poichè non sono un esperto mi comporto come prima: mascherina, guanti camice, detersione. Mi viene naturale".

lucia agati