Due positivi: parrocchia zona rossa / VIDEO

Trasferiti i migranti contagiati. Vicofaro chiusa, controlli di polizia

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di Samantha Ferri

Nessuno esce e nessuno entra nella parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, in isolamento perché due ospiti sono positivi al Covid. È l’ordinanza urgente e contingibile firmata ieri dal sindaco Alessandro Tomasi dopo la comunicazione dell’Asl in cui si rendeva noto l’esito positivo del tampone di due ospiti della parrocchia di don Massimo Biancalani. Per il momento sono infatti due i casi accertati e già trasferiti negli alberghi sanitari dedicati, ma c’è già un altro tampone sospetto sottoposto alle analisi di laboratorio. Al termine della riunione convocata d’urgenza nel pomeriggio di ieri dal prefetto Gerlando Iorio (il Cosp, comitato per l’ordine e la sicurezza), sono state disposte le misure precauzionali da adottare per la quarantena della parrocchia. L’area è stata transennata lungo il perimetro dei locali della chiesa e della canonica, seguendo il confine del marciapiede, in modo da poterne regolare gli accessi, permessi in questo caso solo al personale sanitario e di assistenza.

Nella piazza di Santa Maria Maggiore sarà inoltre vietato sostare fino a che l’isolamento sarà in corso. La zona sarà presidiata 24 ore su 24 da polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale per garantire il rispetto dell’ordinanza del sindaco. Tutti gli ospiti e i frequentatori della parrocchia saranno sottoposti al tampone per verificare la presenza di altri affetti dal virus. L’intento è infatti quello di procedere al trasferimento degli ospiti via via che risultino negativi al tampone, come disposto dall’ultima ordinanza firmata dall’ex governatore Enrico Rossi, in strutture della Curia di Pistoia e di Prato, in modo da decongestionare la parrocchia durante il periodo di isolamento. Don Massimo ipotizza fino a 150 richiedenti asilo presenti nei locali della sua parrocchia, che da ieri sera saranno tenuti sotto controllo sanitario dall’Asl e assistiti – per la consegna di cibo e farmaci – dai volontari del Coc, riattivato ufficialmente ieri per far fronte alla nuova ondata di Covid. La protezione civile comunale (che coordina i volontari del Coc), si occuperà infatti di attrezzare l’esterno della parrocchia con una decina di bagni chimici, che si aggiungono ai cinque bagni con doccia presenti nei locali della parrocchia, in modo da rispettare le prescrizioni sanitarie.

L’ordinanza del sindaco è stata notificata a don Massimo dai vigili urbani alle 19.30 quando ancora gli ospiti, ignari di quanto stava per accadere, andavano e venivano dalla parrocchia a piedi o in bicicletta. L’atto arriva dopo la relazione della Asl del 14 settembre scorso in cui l’Asl scriveva che: "Si rende necessaria la ricollocazione, senza ritardo, degli ospiti in strutture adeguate per capacità ricettiva e caratteristiche igienico-sanitarie" visto "l’alto numero di persone in promiscuità" e la conseguente ordinanza della Regione Toscana in cui si dispone il trasferimento delle persone accolte proprio a seguito di quanto emerso dal sopralluogo dell’Azienda sanitaria.

"Questi tre elementi sono alla base dell’ordinanza che ho firmato – spiega il sindaco Alessandro Tomasi –. La priorità è contenere il rischio contagi e per Vicofaro, vista una gestione dell’accoglienza totalmente fuori controllo, può essere fatto soltanto con misure contingibili e urgenti, come quelle che ho appena disposto. Ribadisco quanto già detto dopo la relazione dell’Asl: quel tipo di gestione non può più essere consentita con queste modalità perché rappresenta un pericolo sia per le persone accolte sia per i cittadini". L’ordinanza è stata trasmessa dal prefetto al presidente della Regione Toscana, alla polizia municipale e alla Curia di Pistoia. A partire da ieri avrà decorrenza di dieci giorni, salvo prolungamento dell’isolamento dovuto a valutazioni sanitarie.