Vicofaro, caso in Parlamento. Polemiche sull'accoglienza portata avanti da don Biancalani

Interrogazione dopo i controlli. "Perché così tanti uomini?"

La cena organizzata a Vicofaro (foto Acerboni/FotoCastellani)

La cena organizzata a Vicofaro (foto Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 22 ottobre 2018 - Un'interrogazione parlamentare, liti politiche e una cena alla pizzeria del Rifugiato per dire ancora una volta: «Noi andiamo avanti». I controlli di sabato sera a Vicofaro, con una task force di decine di uomini, hanno riacceso le polemiche sull’accoglienza portata avanti da don Biancalani e contestata con un esposto da 190 residenti. Il senatore di Leu Laforgia ieri ha annunciato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Salvini, così come chiederà spiegazioni al governo la segreteria nazionale di Possibile.

Anche il Pd, dai consiglieri regionali Marras, Niccolai e Baldi, al partito provinciale, fino al segretario comunale Bozzaotre, ha criticato l’operazione giudicandola «sproporzionata, fuori dal comune». I democratici annunciano che verranno chieste «spiegazioni», intanto hanno espresso solidarietà a don Massimo Biancalani (come Anpi e Usb Confederazione della Toscana) mettendo nel mirino il governo gialloverde: «Questi gesti eclatanti servono solo a alimentare ostilità nella comunità – si legge nella nora del Pd regionale – Bene che si facciano rispettare le regole, le istituzioni pubbliche abbiano però uno stile appropriato. A Vicofaro molto fa pensare che questa appropriatezza sia venuta meno. Si sposta la valutazione sul significato politico di questo modus operandi».

Duro scontro anche tra l’ex senatore Pd Chiti e l’attuale senatore di FdI La Pietra. Chiti parla di «episodi inammissibili. Agenti di polizia, della guardia di finanza, vigili urbani sono intervenuti per schedare i partecipanti ad un incontro. È un fatto grave. Prefetto, questore, comandante della guardia di finanza, sindaco devono dare risposte ai cittadini». Al post di Chiti ha risposto, sempre su Fb, La Pietra: «Solidarietà a prefetto, questore e sindaco. Chi non rispetta le leggi non può essere né tollerato né sostenuto, soprattutto perché come uomo di chiesa dovrebbe fare il contrario. Le forze dell’ordine non hanno schedato nessuno, hanno fatto il loro dovere».

E lui, don Biancalani, come ha vissuto il giorno dopo i controlli? Intanto organizzando una affollata cena nei locali della parrocchia. «Sono imbarazzato, scandalizzato e preoccupato – ha detto ieri – Era il caso di scomodare tutte queste forze per controllare un luogo di ritrovo? Mi ha fatto piacere ricevere un messaggio di solidarietà dal vescovo».

A questo proposito dalla Diocesi non aggiungono altro, se non che il messaggio, di poche righe, non entra nel merito dei controlli ma punta a mantenere la situazione tranquilla in una fase complicata.