Doganaccia–Corno Studio di fattibilità per il maxi-progetto da oltre 15 milioni

La novità: depositato il documento per la realizzazione della funivia. Si ipotizzano 85 settimane di lavoro, per essere pronti a fine 2024. Tutti i dettagli dell’ipotetico collegamento tra Toscana ed Emilia .

Doganaccia–Corno  Studio di fattibilità  per il maxi-progetto  da oltre 15 milioni

Doganaccia–Corno Studio di fattibilità per il maxi-progetto da oltre 15 milioni

85 settimane complessive, fra parte tecnica, permessi e cantiere, per arrivare ad ottobre 2024 con il collegamento pronto fra Doganaccia e Corno alle Scale tramite funivia, unendo così versante toscano ed emiliano. Dopo tanta attesa, ed alla luce dell’annuncio del settembre scorso dell’impegno della Regione ad individuare le risorse per realizzare l’opera, ecco che in Provincia è stato depositato lo studio di fattibilità (realizzato da studio ingegner Araldo Seletti e architetti Breschi, Fedi, Santiloni di Pistoia) con tanto di rendering, stazioni di arrivo e di partenza, infrastrutture e collegamenti che potrebbero rivoluzionare il modo di fare turismo sulla nostra montagna, collegando Cutigliano con Fanano e Sestola per il periodo invernale ed un raggiungimento più facile del Lago Scaffaiolo in estate. Un’opera che era stata annunciata in un accordo fra Consiglio dei Ministri, Toscana ed Emilia Romagna nel 2017 con il deposito di poco più di 5 milioni di euro. Fin da subito, però, erano emersi problemi di natura paesaggistica e, soprattutto, la necessità di realizzare una funivia ad hoc, che ha portato il quadro economico a oltre 15 milioni e 700mila euro: somma in più che deriverà, da un lato, dal riparto del Fondo unico per il turismo (parte in conto capitale) che alla Toscana assegna poco meno di 8 milioni per il 2022-24, oltre a 2,7 milioni di euro di risorse della Regione.

Come cambierà, pertanto, la fruizione di Doganaccia e come si strutturerà il nuovo impianto di risalita? La stazione di partenza sarà adiacente a "La Grande Baita" in modo da essere perfettamente fruibile per chi sale con la funivia da Cutigliano e per chi, poi, usufruirà della riapertura dell’altro impianto verso la Croce Arcana: previsti nella zona anche bar e ristorante nuovi di zecca. La struttura sarà ad un’altitudine di 1.512m e partirà leggermente sotto il piano del piazzale antistante il rifugio. Nei collegamenti fra i vari impianti sarà costruito un nuovo ascensore unitamente alla presenza di alcuni posti auto per disabili, ma verrà prestata grande attenzione al non far confliggere il volume di auto che potrebbero arrivare nella zona con percorsi pedonali e per mountain-bike, visto che tutto il versante appenninico con questa grande opera diventerebbe particolarmente attrattivo anche per questo tipo di pratiche sportive.

Le costruzioni delle stazioni saranno con cemento a secco (solo una piccola parte con cemento armato), la copertura sarà in acciaio ed apposito isolamento degli ambienti per il contenimento dei consumi energetici. Nella parte esterna, invece, verrà prestata grande attenzione ad un impatto non elevato per asfalto e infrastrutture mentre sono previste anche nuove piantumazioni di faggi. Per quanto concerne la stazione a monte, invece, l’arrivo è previsto ben al di sopra della vegetazione arborea (evitando abbattimenti di massa) a quota 1.780m in prossimità del sentiero "00" che dal passo della Calanca porta al Cupolino, allo Scaffaiolo ed al passo dei Tre Termini: una posizione tale che consentirà di essere già pronti per gettarsi sulle piste da sci del comprensorio del Corno alle Scale, sul versante emiliano. Una costruzione che dovrà avere un impatto ambientale minimo e che non avrà nessun servizio accessorio se non l’arrivo della funivia, magazzino, locali tecnici di fissaggio delle funi e poco altro. Un punto di arrivo che sarà appena sotto la linea di crinale della montagna ed affacciandosi dallo stesso si potrà godere di uno scenario davvero unico.

Saverio Melegari