Disegnare la fantasia con le meraviglie di Alice

La pittura di Camilla Giannini ispirata alla fiaba di Lewis Carroll. Un legame che dura da quattro anni e una mostra rimandata a primavera

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C’è un mondo che non finisce mai dentro quella fiaba. Un mondo che potrebbe essere raccontato ancora e ancora e ancora, perché basta saper guardare bene e a fondo dentro le parole di Lewis Carroll per capire che c’è sempre un senso nuovo da inventare, una sfumatura da cogliere. Lo sa bene Camilla Giannini, in arte Cami, artista pistoiese classe ’85, che di "Alice nel paese delle meraviglie" da 4 anni offre versioni disegnate sempre nuove, ogni volta pronte a raccontare un aspetto della fiaba che nelle letture comuni probabilmente avrebbe finito per andar perso. Nascono così i suoi disegni a carboncino e colori acrilici, incentrati sul misterioso personaggio dello Stregatto o sul Bianconiglio sempre col fiatone, sul Cappellaio Matto, la Regina, il Brucaliffo o, naturalmente, la piccola grande Alice, sempre accompagnati da frasi o estratti della fiaba destinati a restare in testa come ritornelli, in una sorta di dialogo tra immagine e parola.

Una fiaba classica, presente nei cassetti della memoria di chiunque, da rileggere in un’altra veste. "La passione per Alice è nata in un momento particolare della mia vita in cui mi è capitato tra le mani questo libro. Che sì è destinato ai bambini, ma ha molto da dire anche e soprattutto agli adulti – spiega Camilla –. E’ la storia di una bambina che fa un percorso dentro di sé, un po’ come accaduto a me: finisce poi che si risveglia adulta con tante consapevolezze in più e molte insicurezze in meno. E’ il motivo che unisce un po’ tutti i miei quadri, una collezione di circa un centinaio di pezzi che ho realizzato da autodidatta su supporti di legno utilizzando carboncino e colori acrilici".

Il legame con Alice dura da 4 anni, com’è possibile che ci sia qualcosa da raccontare di fronte a una produzione artistica così massiccia? "Sembra ‘stranissimo’ per dirlo alla maniera di Alice, ma ci sono ancora tanti aspetti e sfumature inespressi – continua Giannini –. La prima volta che ho letto il libro andavo alle superiori, poi era rimasto nella libreria fino a che non è diventato il protagonista delle mie giornate. Le volte che l’ho letto non le conto più".

Cami e Alice avrebbero dovuto essere protagoniste di una mostra dal titolo "Curioser" nell’atrio di Palazzo di Giano, in una collaborazione artistica che vedrà anche la collocazione di un’installazione firmata da Andrea Mati, ma la mostra è slittata a primavera. Sarà allora che diventerà possibile compiere un viaggio all’indietro nell’infanzia di ciascuno di noi, attraverso un linguaggio pittorico semplice, più diretto ed efficace, pronto a risvegliare nello spettatore storie fantastiche di un mondo folle che, per strano che sembri, un po’ vive anche nella nostra quotidianità: "Se abbandonerò mai Alice? Credo accadrà, inevitabilmente, ma non lascerò il mondo delle fiabe che da sempre mi appassiona e mi diverte".

Linda Meoni