Dialoghi sull'Uomo, partenza col pienone e incontri super / FOTO

Via con Baricco e Favole. Tanta gente. Il sindaco: 'Un evento che porta cultura e turisti curiosi, l'immagine che vogliamo dare di Pistoia'

Pubblico ai Dialoghi (Foto Castellani)

Pubblico ai Dialoghi (Foto Castellani)

Pistoia, 25 maggio 2018 - E' cominciata l’edizione numero nove dei Dialoghi sull’Uomo, subito molto affollata. Molti gli intellettuali di altissimo livello che quest’anno (fino a domenica) dialogheranno su «Rompere le regole: creatività e cambiamento», un tema che – come ha notato il presidente della Fondazione Caript Luca Iozzelli – è strettamente connesso a quello dello scorso anno: «La cultura ci rende umani». «Viviamo in un mondo accelerato – ha continuato al microfono per l’inaugurazione di ieri pomeriggio in piazza Duomo con il sindaco Alessandro Tomasi, l’ideatrice del festival Giulia Cogoli e lo scrittore Alessandro Baricco – e che, proprio per questo, ci fa paura sia a livello individuale che collettivo. Leggere il futuro è difficile ma come disse Marie Curie, nella vita niente deve essere temuto ma soltanto capito. E’ tempo di temere un po’ meno e capire di più. Un festival culturale serve proprio a questo, a facilitare la comprensione della realtà che ci circonda, a incuriosirci, a spingerci all’approfondimento».

Davanti a un pubblico folto, il presidente della Fondazione Caript ha ricordato che, in in nove anni, il festival culturale ha triplicato le presenze. Una realtà più che rodata, come ha notato anche il sindaco Tomasi, iniziando il suo intervento ringraziando volontari e dipendenti comunali che hanno lavorato per l’edizione di quest’anno. «Ancora ho nitido nei ricordi di quando, dieci anni fa, alla commissione cultura del Comune venne presentata la prima edizione dei Dialoghi, che sembrava quasi qualcosa di irrealizzabile. Oggi possiamo raccontare la storia di un successo, di un festival che lega il suo nome a quello della nostra città. Non ci sono Dialoghi senza Pistoia – ha sottolineato il sindaco –. I Dialoghi contribuiscono a dare un’immagine della città che è quella a cui puntiamo: un turismo curioso, legato alla cultura, non di massa». Ma, come ovvio e come spesso notato, l’orizzonte principale del festival di antropologia è quello culturale: «Incuriosire, produrre riflessione, ragionare: cioè l’esatto contrario di una cultura che si nasconde fino a divenire inaccessibile», ha aggiunto il sindaco citando giovani e artigiani che con il loro impegno quotidiano di fatto si opongono a consumismo e globalizzazione».

Fenomeni legati a doppio filo alla «rivoluzione digitale», argomento della prolusione affidata ad Alessandro Baricco, che alle «sette cose da sapere sulla insurrezione digitale» ha dedicato il suo ultimo libro, i cui contenuti sono stati anticipati ieri in piazza del Duomo nella prima lezione, strapiena, della kermesse. Tanta gente anche per il «dialogo» sulle «Vie di fuga» con Adriano Favole.

Domani, sabato 26 maggio, sarà invece l'ora del Nobel, per i Dialoghi sull’uomo. Attesissima, alle 21,15 in piazza del Duomo, la presenza dello scrittore nigeriano Wole Soyinka, che riceverà il Premio internazionale «Dialoghi sull’uomo». Premio Nobel per la letteratura 1986, nell’intera sua opera ha raccontato e spiegato come la vitalità e la spiritualità africane potrebbero aiutarci, se poste nel contesto di un dialogo tra pari, ad affrontare un presente sempre più difficile. Al termine della premiazione Wole Soyinka terrà una conferenza con l’antropologo Marco Aime dal titolo «La lezione dell’Africa: il dialogo necessario».  Ma gli appuntamenti in programma oggi sono, come sempre, numerosi. Alle 21.30 al teatro Manzoni l’attore Fabrizio Gifuni leggerà Pier Paolo Pasolini, dando voce non solo a testi che ne testimoniano l’impegno intellettuale e la visione antropologica che aveva della società contemporanea, ma anche ad alcune delle sue poesie più evocative, a testimonianza di quanto la sua vita, la sua opera e la sua stessa morte costituiscano ormai un unico corpo poetico, in cui è difficile separare un aspetto dall’altro. GIÀ in mattinata, alle 11, al teatro Bolognini, il sociologo Alessandro Dal Lago si confronterà con la videoartista Serena Giordano nell’incontro Arte, potere e innovazione: il mondo dell’arte guarda da sempre agli altri poteri, in primo luogo quello politico, perché ne può ricavare legittimazione e consenso. Tuttavia, è solo rompendo i limiti estetici e ideologici del loro tempo che gli artisti possono innovare. Alle 12 in piazza del Duomo, «Verso l’infinitamente piccolo e oltre», un percorso in cui lo scrittore e chimico Marco Malvaldi accompagnerà il pubblico attraverso una riflessione sulla creatività fra scienza e letteratura, sostenendo che il modo di pensare di un chimico non è molto diverso da quello di un poeta.