Via alcuni dehors dal centro. Revocate le concessioni

Esercenti sul piede di guerra: «Solo un’ingiustizia»

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Shopping - Acquisti - Natale - Luminarie. Piazza della Sala - Movida - tavoli Luca Castellani/Fotocastellani

Pistoia, 27 dicembre 2015 - ADDIO a tavolini e sedie fuori dai locali per diverse attività del centro storico. Dal primo gennaio la conferenza dei servizi, riunita poco prima di Natale, ha deliberato di revocare varie autorizzazioni fino ad oggi concesse nel cuore della città. Una sorpresa amara per gli esercenti interessati che promettono battaglia contro quella che reputano un’ ingiustizia. «Se mi costringono a non sfruttare più lo spazio esterno davanti al bar dovrò licenziare tre dipendenti – tuona Yuri Traversari del locale Il Tabacchino di via Cino, uno degli esercenti che si è visto negare dal Comune l’autorizzazione ai dehors per il nuovo anno –. Mi sono precipitato negli uffici dell’Annona per capire quale siano le motivazioni ma la funzionaria mi ha semplicemente detto che non è tenuta a dare spiegazioni. Non capisco come possano fare scelte come queste». Sembra che alla base di questa decisione ci siano motivi di decoro urbano. In pratica i tavolini e le sedie in alcune zone del centro non sarebbero compatibili con una città di cultura come Pistoia.

SUL PIEDE DI GUERRA anche le associazioni di categoria. «Non solo il Comune non apre i varchi e non concede le soste di cortesia per agevolare l’accesso alla città e favorire le attività economiche, ma taglia anche i dehors di chi, con impegno e fantasia, contribuisce alla capacità del centro storico di vivere ed accogliere i cittadini e i turisti – scrive in una nota la Cna –. Sono state revocate le concessioni perché incompatibili con la città della cultura, dehors regolarmente concessi dalla stessa amministrazione». «Siamo alla frutta» affonda Paolo Guercini, presidente di Commercio Pistoia. «E’ davvero incredibile – aggiunge Lucia Salfa presidente della Cna cittadina, che alla vigilia di Natale senza consultare i rappresentanti delle categorie economiche, si comunichi alle imprese interessate, l’interruzione di una attività che risulta tra le più gradite ai cittadini. Tutto questo senza alcuna accortezza rispetto a quelle che saranno le drammatiche e naturali conseguenze che comporteranno una immediata riduzione del personale attraverso licenziamenti e un impoverimento economico delle stesse imprese».

PARLA di un vero e proprio terremoto la Fipe della Confcommercio. Le concessioni non sono solo state annullate ma anche ridotte diminuendo così la possibilità di accoglienza di diversi locali. A rischio l’accordo di autoregolamentazione siglato con il Comune per il decoro e la vivibilità del centro. «Con questi provvedimenti, dice la Fipe-Confcommercio – rischia di venire meno il clima di collaborazione fra imprese, associazioni di categoria, amministrazione comunale e residenti che aveva l’obiettivo di migliorare progressivamente la vivibilità serale e notturna nel centro storico».

«I PROVVEDIMENTI adottati dalla conferenza di servizi minano l’esistenza dei nostri locali, motivo per il quale nei prossimi giorni le imprese di somministrazione del centro si riuniranno per valutare le azioni da intraprendere, fra le quali sicuramente all’attenzione ci sarà l’opportunità di portare avanti o meno il codice di autoregolamentazione».