Defi: nessun passo avanti dall'incontro

Il titolare Federico Pratesi: "I dialogo è aperto". Ma le ex lavoratrici lamentano anche il pagamento degli arretrati

Defi, l'incontro (Foto Castellani)

Defi, l'incontro (Foto Castellani)

Pistoia, 22 maggio 2018 - Non ha perso la calma e il sangue freddo nemmeno sotto le grida di rabbia delle sue ex lavoratrici Federico Pratesi, titolare della Defi, la storica azienda di Ponte Stella che per oltre un secolo ha prodotto biancheria di lusso per la casa.

E se ne è andato da solo, inseguito solo da qualche ex lavoratrice più agguerrita e delusa del previsto, all'uscita dall'incontro previsto ieri pomeriggio alla sede pistoiese di Confindustria a cui hanno partecipato, oltre ai rappresentanti degli industriali e la proprietà, anche Francesco Giannone, liquidatore della Casatex, società da cui è derivata la Defi ed i sindacati rappresentati dalle Rsu aziendali e da Michele Gargini per la Cgil, Federica Brizi per la Uil e Ingrid Grosso per la Cisl a cui si è aggiunta anche una rappresentanza sindacale per le lavoratrici di Gubbio, dove la Defi mandava il lavoro alle ricamatrici a casa insieme a quelle di Arezzo, Pistoia e Cinigiano in provincia di Grosseto.

Una riunione, quella di ieri, accompagnata dal sit in fuori Confindustria dei 51 lavoratori a cui un mese fa sono giunte le lettere di licenziamento, prevista dalla procedura di mobilità stessa ed a cui i sindacati sono usciti prevedibilmente più tesi della proprietà. Voce sommessa e poche parole da parte del titolare della Defi Federico Pratesi «Ci siamo già visti in Regione nelle scorse settimane – spiega sibillino – ma preferiamo esprimerci più liberamente quando avremo qualcosa di più ufficiale da dire. Al momento il dialogo è aperto e sono in corso evoluzioni della situazione».

A cosa si riferisse Pratesi però forse solo la sua società lo sa, perchè al momento «La situazione è drammatica – come ha detto Michele Gargini a nome anche degli altri sindacati al termine della consultazione – I lavoratori da domani (ogg ndr) saranno a casa. L'incontro di questo pomeriggio non ha avuto significativi avanzamenti, nemmeno sul fronte delle mensilità arretrate, anche se la ex proprietà ha detto che da domani dovrebbero partire i bonifici per il saldo degli stipendi di marzo, che dunque dovrebbero arrivare tra pochi giorni».

Quello a cui si riferisce il sindacato è il mancato pagamento della metà incompleta di stipendi del mese di marzo e della totalità di quelli di aprile. Per non parlare delle tre mensilità arretrate e mai onorate del 2017, ai 65 dipendenti. «Abbiamo lottato molto per trovare i soldi necessari – ha chiosato il liquidatore Casatex Giannone – per finir di pagare almeno marzo. Per ora non voglio esprimermi sul resto». Adesso non resta che attendere i prossimi passi. «Ci aggiorneremo il primo di giugno – chiude Gargini – sulla faccenda della mobilità e il prossimo 7 giugno sulla scadenza della fase sindacale. E' una fase drammatica dove non vediamo evoluzioni».