Dante e la pandemia, la Bugia ispira tutti

Grande successo del Campionato: ecco i primi vincitori. Oggi gran finale con il "narratore" e il bimbo da.. prendere meno sul serio

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Vive a Milano e si chiama Giorgio Giunta, il disegnatore più bugiardo d’Italia. Il suo collega che, per il secondo anno consecutivo, ha primeggiato sul resto del mondo, è il rumeno Liviu Stanila. Il pratese (di Seano) Leonardo Taddei è lo scrittore scelto dal suo collega Sandro Veronesi come vincitore della sezione letteraria, mentre Riccardo Taddei di San Miniato (Pisa) vince la gara radiofonica andata in onda su Radio Toscana. Sono questi i verdetti della 45esima edizione del Campionato italiano della Bugia, in attesa dell’incoronazione del raccontatore e del bimbo più bugiardi d’Italia, prevista oggi pomeriggio a Le Piastre. Tutti i concorrenti si sono misurati con il tema del viaggio. Giunta ha vinto disegnando due anziani che prendono il vento sul balcone di casa trasformato nella prua del Titanic per il loro viaggio da sogno. Al secondo posto si è classificato il romano Fabio Finocchioli con la sua matrioska che parte dotata di valigie... a matrioska. Terzo classificato Agostino Longo di Salerno con Dante perplesso perché i boscaioli hanno cancellato, segandone i tronchi, la selva oscura.

Il premio popolare intitolato a Pitillo è andato a Luca Garonzi di Verona ancora con Dante, che stavolta medita di scrivere invece della "Commedia", "Il giro del mondo in 80 giorni". Il premio per la migliore vignetta dedicata al cammino di Santiago di Compostela se lo è aggiudicato Stefano Gamboni di Roma che ha disegnato un pellegrino che al posto della tradizionale conchiglia di San Giacomo ha messo sul suo bastone un’aragosta.

E’ del pratese di Seano Leonardo Taddei il bugiardino d’oro per la migliore bugia scritta. E’ stato il suo più famoso collega, Sandro Veronesi, a sceglierlo, con questo giudizio: "Ho apprezzato particolarmente Sassari, perché in questo racconto vi è una doppia classicità. Una rappresentata dalla ‘bugia pietosa’, sebbene rovesciata rispetto al normale, poiché pronunciata a un anziano e non a un bambino, come nel film ’La vita è bella’. L’altra trasportata dall’uso del dialetto. Per me è lui il vincitore, nettamente".

Al secondo posto Guido Carretta di Treviso, con il suo "La verità sull’Inferno di Dante", rivisitazione in versi della più famosa cantica. Al terzo posto Giulia Venturi di Orsigna con il racconto "I treni della vita", con l’insegnamento che un’anziana signora dà ad una giovane.

Il Bugiardino d’oro riservato al miglior raccontatore di Bugie alla radio è andato a Riccardo Taddei di San Miniato, che ha raccontato delle nuove regole adottate alle Olimpiadi per scongiurare l’aumento dei contagi, con squadre che si affrontano alla stessa ora ma su campi diversi e pugili che si infliggono da soli i pugni non potendosi avvicinare all’avversario.

Oltre alla bugia nelle sue tradizionali coniugazioni piastresi, quest’anno c’è anche un’appendice dedicata alla settima arte, quella del cinema. Il "Campionato" si estende così in un territorio fin’ora inesplorato, fatti salvi i Festival di Cannes, quello holliwoodiano e alcuni altri, anche loro abbastanza prestigiosi… Le opere che aspirano al tappeto rosso si potranno presentare fino al 21 settembre e la proclamazione del cinebugiardo vincitore ci sarà nel periodo autunno-inverno. "Con questa nuova apertura alla cinematografia – spiega il rettore dell’Accademia della Bugia, Emanuele Begliomini – facciamo sì che il nostro Campionato cresca ulteriormente, alla ricerca di nuovi modi per declinare il tema della bugia. Ci avviamo dunque a larghi passi verso quello che si appresta a diventare un vero e proprio ‘Oscar Bugiardo’.

Il Campionato della Bugia nacque nell’ormai lontano 1966 da tra giovani amici: Mauro Begliomini, Giancarlo e Mauro Corsini, che furono, a suo tempo ispirati "dal Monti", al secolo Benvenuto Corsini, quasi per scherzo ma che poi si è trasformata in una manifestazione dal successo planetario, prova ne sia che anche Luis Sepulveda è annoverato tra i premiati. Così, tra Vauro Senesi, Gene Gnocchi, Cristiano Militello e innumerevoli altri, l’affabulazione menzognera, si è fatta protagonista di una proposta tanto originale quanto affascinante. Evidentemente la Montagna Pistoiese è portatrice sana della tendenza a ‘spararla grossa’ solo a Le Piastre però, è stato possibile trasformare la battuta da bar in evento mediatico.

A. N.