Covid e scuola, duecento ragazzi a casa. E in classe mancano i prof

Il nuovo protocollo per le lezioni in presenza sta creando problemi ai presidi. Riunione con la Asl per trovare soluzioni, ma il tracciamento preoccupa

Attualmente sono una decina le classi in dad nell’area pistoiese

Attualmente sono una decina le classi in dad nell’area pistoiese

Pistoia, 22 novembre 2021 - Dubbi, incertezze, eccessive responsabilità. Il nuovo protocollo Covid per le scuole ha creato forti disagi ai dirigenti scolastici pistoiesi che l’altro giorno, in una riunione fiume, si sono confrontati con la responsabile della prevenzione dell’Asl 3 di Pistoia, Paola Picciolli, e con la nuova ispettrice del ministero dell’Istruzione Ilaria Baroni che ha recentemente lasciato la dirigenza dell’istituto Pacini per il nuovo impegno lavorativo. L’incontro è stato organizzato dal provveditore Susanna Pizzuti. I problemi denunciati dai presidi riguardano le responsabilità "scaricate" sulle scuole, a partire dall’identificazione dei contatti di un caso positivo. Se in alcune circostanze sembra facile gestire gli elenchi, come nel caso delle intere classi dove è stato individuato l’alunno positivo, con contagi in luoghi diversi come mense o segreterie il tracciamento è molto più complicato non commettere errori.

Non solo, la mole di lavoro, per i presidi e i vari referenti Covid è notevolmente aumentata. Se a questo aggiungiamo che negli ultimi giorni sono stati ben 46 i casi positivi riscontrati nelle scuole della provincia (tra studenti e insegnanti), con circa dieci classi e 200 alunni ancora a casa nell’area pistoiese, è possibile intuire che la pressione "pandemia" sul mondo scolastico inizia nuovamente a farsi sentire. Sia l’ispettrice Baroni che la referente Asl hanno nuovamente indicato tutti i passaggi utili ai dirigenti per attivare la sorveglianza nel caso di un docente o un alunno positivo. Con un solo caso in classe, il nuovo protocollo prevede che i compagni dello studente o del docente positivo debbano fare il "tampone 0", cioè prima possibile. Rientro immediato con risultato negativo.

Dopo altri cinque giorni viene effettuato un altro test. Per le altre classi non sono previsti provvedimenti, salvo disposizioni diverse della Asl. Se in classe sono registrati due nuovi casi, gli alunni vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi proseguono la sorveglianza con i due test, a zero e cinque giorni. Quelli non vaccinati invece vanno in quarantena per dieci giorni anche se negativi al primo esame.

Per i docenti si procede allo stesso modo. Per primaria e secondaria di primo grado, dove gli studenti non possono vaccinarsi perchè under 12, tutti a casa per dieci giorni. Con tre casi positivi in una classe infine scatta la quarantena per tutti, di sette giorni per i vaccinati e dieci per i non vaccinati. Il "nodo" per i presidi pistoiesi resta quello dei docenti che secondo il protocollo devono andare in quarantena dopo quattro ore di contatto con la classe del contagiato. Il paradosso è che al momento nelle scuole superiori pistoiesi alcune classi sono in presenza ma mancano i professori perché in quarantena per contatti con altre classi. Un problema che aggravia la già precaria frequenza scolastica.