"Attenzione, il covid circola. E non poco. La quarta ondata? Era prevedibile"

L’analisi insieme all’epidemiologo Cipriani: "Era prevedibile perchè il distanziamento si è allentato in vacanza"

Il dottor Francesco Cipriani (AcerboniFotoCastellani)

Il dottor Francesco Cipriani (AcerboniFotoCastellani)

Pistoia, 18 settembre 2021 - Il punto sulla "quarta ondata" insieme al dottor Francesco Cipriani, a capo dell’Unità funzionale di epidemiologia dell’Asl Toscana Centro. Ha potuto elaborare gli ultimi dati epidemiologici? "Rispetto a settembre dell’anno passato la casistica si è accresciuta perché la variante dominante è più contagiosa e le vacanze hanno facilitato i contagi. L’impatto dei rientri dalle vacanze da località turistiche o Paesi a rischio ci fu anche lo scorso anno, quando il virus era meno contagioso: anche nel 2020 i nuovi casi erano soprattutto giovani, ma oggi lo sono ancora di più. Attualmente anche se abbiamo più casi, ci sono molti meno ricoveri e decessi. Grazie alla diffusione della vaccinazione tra adulti e anziani, che è invece inferiore i tra i ragazzi, che però sono più resistenti ai danni del virus. Il virus circola e non poco, ma fa oggi meno male". E’ possibile fare qualche riferimento alla nostra provincia? "Nella provincia di Pistoia le cose sono andate più o meno come nelle altre zone dell’area metropolitana. Fino alla fine dell’estate 2020 – prima ondata – i casi nelle tre province dell’Ausl Tc erano pochi, grazie all’effetto del rigoroso lockdown nazionale. Poi ci fu la seconda ondata a ottobre, dopo il rientro dalle vacanze, riapertura scuole e fabbriche, con valori più elevati nelle aree pistoiese e pratese rispetto a quella fiorentina. Dopo un rallentamento a fine anno, l’epidemia ha ripreso vigore da febbraio 2021 – terza ondata – a causa dell’allentamento per le festività natalizie. Poi sono iniziate le vaccinazioni e in questa quarta ondata i casi sono minori rispetto alle precedenti e sostanzialmente uguali nelle tre province. Considerando le quattro ondate tutte insieme, il numero maggiore dei casi si è registrato fino a oggi nell’area pratese, probabilmente per la presenza di più giovani e più mobilità per lavoro tipica di questa zona. Poi c’è la provincia di Pistoia e di Firenze, mentre nelle altre due Asl della Toscana i casi sono stati complessivamente un po’ meno. Anche il turismo, soprattutto italiano, ha avuto il suo effetto". Rispetto ai contagi giornalieri ha potuto confrontare i numeri tra le persone vaccinate e quelle non vaccinate? "Tra gli oltre 263.000 residenti pistoiesi con più di 12 anni, ormai l’85% è vaccinato. Quasi tutti i nuovi casi giornalieri di covid non sono vaccinati: su 100 nuovi casi giornalieri, 95 non sono vaccinati e 5 vaccinati. Questo nella provincia di Pistoia come in tutta l’Asl Toscana centro e in Toscana". Questo confronto è stato possibile anche per i ricoveri e per le persone decedute? "I numeri esatti sui ricoverati e deceduti non sono precisissimi perché ci possono essere pistoiesi che sono ricoverati o deceduti fuori regione e di cui avremo notizia tra qualche settimana. Comunque i pistoiesi ricoverati per covid negli ospedali dell’Asl Toscana centro sono quasi tutti (94%) non vaccinati. E i non vaccinati prevalgono tra i ricoverati in terapia intensiva (95%), mentre tra i deceduti sono il 93%. Peraltro tra i pochi ricoverati e deceduti che erano vaccinati, o lo erano da troppo pochi giorni o sono anziani con gravi problemi di salute preesistenti. Lo stesso sta accadendo nell’Asl Toscana centro e in Toscana. Niente di nuovo e diverso perciò nell’area pistoiese". Da diciotto mesi esamina la situazione epidemiologica: che lettura possiamo dare di quello che si è verificato nelle nostre zone, di quello che era atteso e di quanto è poi avvenuto? "Dal punto di vista epidemiologico, quasi tutto si spiega – a nostro parere – con le caratteristiche dell’area metropolitana toscana, tra Firenze, Prato e Pistoia, dove ci sono più abitanti in territori relativamente piccoli e con molta mobilità, per lavoro, studio. A Firenze anche per turismo. Più persone che entrano più spesso in contatto fra loro. Nei comuni con più anziani, come Firenze e Pistoia, ci sono anche più persone con malattie debilitanti. La spiegazione è nelle caratteristiche demografiche e sociali dei nostri comuni. Questa quarta ondata estiva era prevedibile perché il distanziamento si è allentato nei luoghi di vacanza, con molti giovani ancora non vaccinati. Insomma, si sta verificando ciò che era lecito attendersi da un virus a trasmissione aerea. A parità di popolazione residente, la maggiore quota di casi si è verificata tra Firenze, Prato e Pistoia e Pisa, lungo gli assi segnati da maggiore mobilità e dove ci vive quasi la metà dei toscani. Senza distanziamento sociale, solo la vaccinazione può interrompere questo circolo vizioso. In questa 4° ondata epidemica, a parità di casi ci sono molti meno ricoveri e decessi delle altre ondate". Si sente di ipotizzare che tipo di autunno, e di inverno, ci possiamo aspettare? "Per quanto detto, si potrebbero verificare altre ondate, ma con intensità e gravità progressivamente decrescente, grazie alla diffusione crescente di persone vaccinate".

lucia agati