L'ospedale San Jacopo riorganizzato per accogliere i malati di Covid-19

Settanta posti letto attivi oltre a ventuno di terapia intensiva

La dottoressa Di Renzo

La dottoressa Di Renzo

Pistoia, 29 ottobre 2020 – E' iniziata a metà ottobre la conversione delle prime degenze,  via via proseguita con l'aumento dei casi e, oggi, il San Jacopo di Pistoia è arrivato ad una disponibilità complessiva di 70 posti letto dedicati ai malati di Covid-19

L’assetto strutturale del presidio, definito nei mesi della pandemia, con i percorsi e le aree dedicate, è infatti  rimasto inalterato e ciò ha reso possibile alla direzione sanitaria, unitamente a quella infermieristica, gli immediati interventi organizzativi e funzionali. 

Oltre al setting D, che era rimasto sempre attivo con la disponibilità di 18 posti letto, è stato riaperto  il setting C, con la progressiva espansione fino alla capienza massima: 60 posti letto. Da ieri sono stati aggiunti ulteriori 10 posti letto nella week surgery. 

"Qualora la situazione dovesse continuare ad evolvere altri posti letto potranno essere convertiti per i ricoveri Covid-19, dal momento che essendo la struttura ospedaliera di moderna concezione gli spazi sono facilmente e rapidamente modificabili ed oltre a questo anche il personale è pronto per gestire la nuova emergenza grazie a un knowhow che si è sviluppato nei mesi scorsi"-  assicura la dottoressa Lucilla Di Renzo.  

Sono 12 invece i posti letto di Terapia Intensiva dedicati al Covid-19, mentre per i pazienti No-Covid-19 sono stati destinati altri 9 posti letto. 

In ogni caso il San Jacopo garantisce, per la cura di tutte le altre patologie 112 posti letto per l'area medica e 70 per l'area chirurgica; rimane invariato il percorso materno infantile che continua a garantire il regolare percorso assistenziale mamma-bambino. 

Da lunedì scorso nel presidio Lorenzo Pacini, sono invece stati attivati  16 posti letto, sui complessivi 18, di Low care per pazienti Covid-19 

L'attuale reparto di medicina, viene temporaneamente riservato ad accogliere i pazienti dimessi dal San Jacopo e non ancora clinicamente stabilizzati per poter far ritorno a casa. Com'era accaduto nella scorsa primavera l'ospedale di San Marcello supporterà,  anche in questa seconda ondata, il San Jacopo nelle cure  a bassa intensità assistenziale ospedaliera.