
L’aggressore, 22 anni, marocchino residente a Prato, è stato identificato e denunciato a piede libero per lesioni personali aggravate
Caos sul treno, un accoltellamento e tanta paura alla stazione di Lucca nella tarda serata di lunedì. Un vero incubo per chi tornava dal mare. Tutto è accaduto sul treno Viareggio-Firenze previsto in partenza alle 20.10 di lunedì 2 giugno dalla stazione di Viareggio. Il convoglio è già strapieno di persone che stanno rientrando dopo una giornata al mare, quando si scatena una violenta lite fra nordafricani. Nel frattempo il capotreno, anche a causa dell’eccessivo afflusso di passeggeri nelle carrozze, ritarda la partenza di 50 minuti.
Ma poco dopo che il convoglio ha lasciato Viareggio, in una carrozza la lite tra marocchini sfocia in un accoltellamento, sotto gli occhi di numerosi passeggeri. Viene dato l’allarme e all’arrivo in stazione a Lucca, intorno alle 22, mentre arrivano due pattuglie della polizia e quattro dei carabinieri si scatena il panico, con un fuggi fuggi generale e i passeggeri che si riversano fuori dalla stazione. Due ragazzine di 15 anni vengono portate in ospedale con l’ambulanza per lievi malori dovuti al caldo e allo spavento. Molti passeggeri, in gran parte ragazzi residenti fra le province di Pistoia, Prato e Firenze, decidono di chiamare i familiari e di attendere a Lucca il loro arrivo con l’auto. "Su quel treno noi non ci montiamo più...", dicono i ragazzi.
Le forze dell’ordine In un primo tempo però non trovano traccia dell’accoltellato e si pensa quindi a un’aggressione immaginaria. Ma una volta che il conviglio è ripartito verso Firenze, il capotreno nota effettivamente un giovane che gira a torso nudo per le carrozze brandendo un coltello. Scatta di nuovo l’allarme e il treno viene fermato alla stazione di Altopascio dove piombano i carabinieri. A quel punto spunta anche il ferito, un 27enne marocchino domiciliato a Montecatini, che avrà poi 7 giorni di prognosi. L’accoltellatore è un connazionale 22enne di Prato che viene identificato e denunciato a piede libero insieme a un coetaneo marocchino di Pistoia per lesioni personali aggravate e interruzione di pubblico servizio. I motivi? I due danno almeno tre o quattro motivazioni diverse e contraddittorie.
"E’ stato impressionante – commenta il genitore di un ragazzo fiorentino che era sul treno – . Mio figlio ci ha chiamati da Lucca preoccupatissimo. La situazione era da incubo: non volevano risalire sul treno, troppo pericoloso. Loro erano una compagnia di 19 ragazzi da Firenze, Sesto e Calenzano. A quel punto siamo andati a recuperarli".
Paolo Pacini