Cipriani, uno storico sulla rotta degli alisei

Lo studioso pistoiese è a bordo della barca a vela Milanto da dove venerdì (in diretta Facebook) parlerà dei navigatori del Rinascimento

Migration

I suoi occhi si sono riempiti fino a traboccare di quelle sconfinate bellezze, il suo cuore si è gonfiato delle stesse emozioni che un mercante fiorentino, secoli prima, aveva certamente sperimentato a bordo del suo vascello. Rileggere le gesta di Francesco Carletti datate XVII secolo è stato per Lorenzo Cipriani – storico dell’arte pistoiese e membro insieme a Valerio Bardi dell’equipaggio di Milanto, la barca a vela che dal gennaio 2020 sta solcando i mari del mondo con l’obiettivo di compiere il giro inseguendo la rotta degli alisei – uno straordinario viaggio nel viaggio. E sarà proprio a partire da Carletti e raccontando le rotte dei marinai e navigatori del Rinascimento italiano, in un excursus che mischia sapientemente viaggio e letteratura, che Cipriani condurrà una conferenza virtuale, attesa per venerdì alle 11 in diretta Facebook.

Ancora in navigazione con la previsione di arrivare ai Caraibi da dove il viaggio è partito in marzo e da lì in acque europee a giugno, Cipriani è attualmente in sosta a Cape Town, Africa, ed è da qui che trasmetterà l’evento grazie al supporto del Consolato Italiano in Africa e della Società Dante Alighieri (iscrizione richiesta scrivendo una mail a [email protected]). "Sarà una conversazione pubblica incentrata sul nostro viaggio, in relazione ai navigatori italiani del Rinascimento che nei secoli hanno realizzato un giro del mondo – spiega Lorenzo –. Durante quest’anno mi sono appassionato alla lettura dei loro resoconti di viaggio. E’ incredibile come in certe tratte mi sia ritrovato a vivere situazioni del tutto simili. Anche noi siamo stati in quarantena davanti a un’isola per l’impossibilità di scendere a terra a causa della chiusura delle frontiere. Abbiamo navigato attraverso mari completamente deserti, perché il mondo sembrava essersi fermato. L’arcipelago delle Tuamotus o le isole della Società prive di turismo sembravano come quelle che vide James Cook nei suoi primi viaggi di scoperta del Pacifico. "Parlerò anche della nascita della lingua italiana, teorizzata da Dante nel De vulgari eloquentia e dal Bembo nella Prosa della volgar lingua. Perché era veramente l’elemento unificante per tutti questi navigatori che venivano da diverse città stato e ducati e della penisola italiana, ma parlavano la stessa lingua. Ed è per questo che ancor oggi possiamo dirli italiani".

In viaggio da più di un anno, ventimila miglia percorse, Cipriani sta compiendo un’impresa che ancora non è volta al termine. "Salperemo alla fine del mese per fare tappa in Namibia e traversare l’Atlantico fino in Brasile. Da lì poi torneremo ai Caraibi. Peccato che l’isola di Saint Helena ha chiuso le frontiere per i problemi legati alla pandemia. Avrei veramente voluto vedere Longwood house, la residenza dell’esilio di Napoleone". l.m.