Ambiente e sviluppo. "Soluzione possibile"

Nuovi modelli di produzione. Proposte a confronto alla tavola rotonda di ‘Cgil Incontri’

Un momento dell’incontro moderato dalla direttrice de La Nazione Agnese Pini

Un momento dell’incontro moderato dalla direttrice de La Nazione Agnese Pini

Pistoia, 7 novembre 2019 -  Lavoro e ambiente. Le ragioni dell’occupazione e della produzione e quelle della natura. E’ su questa contraddizione (apparente o reale) che si è sviluppato il confronto della tavola rotonda di ieri mattina a Cgil Incontri, in svolgimento alla biblioteca San Giorgio. Una prima domanda, nel dibattito coordinato dalla direttrice de La Nazione, non poteva non riguardare la vertenza Ilva.

Secondo Gianna Fracassi, vicesegretario nazionale Cgil, la direzione di marcia è chiara: «Non dobbiamo – ha sottolineato la sindacalista – fornire nessun alibi all’azienda. Dobbiamo, invece, esigere che venga dato seguito all’accordo». Conversione ambientale e tenuta occupazionale rappresentano i due corni del problema non soltanto per la fabbrica di Taranto ma, nel complesso, per l’intero sistema economico. Come ricordato da Gianni Rosas, direttore dell’ufficio Italia e San Marino dell’Organizzazione internazionale del lavoro, circa 384 milioni di persone si ammalano ogni anno a causa del lavoro, mentre il riscaldamento climatico «brucia» contemporaneamente 136 milioni di posti di lavoro.

«Bisogna muovere da un tipo di approccio che tenga sempre conto degli impatti delle politiche economiche sull’ambiente e sul mercato del lavoro», ha suggerito Rosas. Ampliando lo sguardo, Luciana Castellina ha sostenuto la tesi secondo la quale crisi climatica e crisi sociale sono due facce della stessa medaglia. «Anche la questione climatica – ha detto la giornalista e scrittrice – è attraversata da una profonda contraddizione di classe. Impossibile affrontare il problema senza mettere in discussione lo stesso sistema capitalistico e portare avanti, dunque, una battaglia per uguaglianza e redistribuzione a livello globale». Sulla centralità del sindacato per rendere compatibili lavoro e ambiente ha infine insistito Wolfang Shroeder dell’Università di Kassel. © RIPRODUZIONE RISERVATA