Castagne e piccoli frutti Scommessa di qualità

Un progetto integrato di filiera (Pif) coordinato da Impresa verde-Coldiretti. punta a rafforzare la rete di microaziende specializzate in questi prodotti.

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Per parlare di questi prodotti, Coldiretti utilizza il termine ‘tesori’: in effetti castagne e piccoli frutti sono due eccellenze per l’economia della montagna pistoiese. Proprio per questo sono state scelte come protagoniste di un nuovo Progetto integrato di filiera (Pif) denominato ‘Montagna & Salute: castagne e piccoli frutti’ e che, coordinato da Impresa Verde-Coldiretti Pistoia, metterà in rete 36 soggetti. Fra i partecipanti diretti figurano una cooperativa e 14 aziende agricole. L’obiettivo è di valorizzare e rafforzare queste due filiere dell’agricoltura appenninica, un settore fatto da tante piccole aziende, quasi esclusivamente a conduzione familiare, che spesso lavorano attenendosi ai metodi tradizionali, con grande attenzione alla qualità. Proprio il ‘buono e sano’ è ciò che permette loro di sopravvivere, ricavandosi delle nicchie di mercato: una regola che, peraltro, sembra valere più che mai dopo il lockdown, i cui effetti in montagna hanno colpito in modo un po’ meno marcato rispetto a certe realtà urbane.

"Tmp, i tesori della montagna pistoiese" è uno dei capitoli del Pif ‘Montagna & Salute’ : dopo il rallentamento dovuto al Covid, le attività stanno per iniziare.

"Il Pif valorizza frutti di bosco e castagne mettendo in campo azioni come il rinnovo dei castagneti, l’aggregazione dell’offerta e la logistica post raccolta –spiega Impresa Verde-Coldiretti Pistoia, che coordina il progetto –. Oltre a individuare soluzioni per superare i punti di debolezza, consoliderà i punti di forza della filiera con un’accurata indagine da parte dell’Università di Firenze, Dipartimento scienze biomediche, sulle qualità nutraceutiche delle castagne (e quindi della farina dolce) e i piccoli frutti di bosco (fragole, lamponi) della montagna pistoiese".

Gli altri due soggetti scientifici coinvolti sono il Dagri (Dipartimento scienze e tecnologie agrarie dell’Università di Firenze) e Crea Off di Pescia. Il progetto, che ha come capofila l’azienda agricola Lorenzo Pieracci, vale un milione di euro di investimenti, cofinanziati dai fondi Psr 2014-2020 della Regione. Obiettivo cardine è l’attività di sperimentazione per introdurre innovazioni di processo: per i piccoli frutti, ad esempio, si punta ad individuare delle difese contro le avversità e le infestazioni e a definire dei metodi di raccolta e conservazione dei prodotti, con trattamenti con sostanze naturali, per prolungare la shelf life (il tempo che trascorre tra la produzione e il consumo dell’alimento, senza rischi per la salute del consumatore). Per i castagneti, l’obiettivo è rendere le operazioni colturali, compresa la raccolta, l’essiccazione (diversi interventi riguardano i metati) e la macinatura tali da comprimere i costi di gestione, mantenendo le qualità nutraceutiche (nutrizionali e salutari) del prodotto.

C’è anche la volontà di ampliare le aree di produzione, recuperando castagneti abbandonati e terreni da tempo non coltivati. Sarà inoltre stipulato un contratto di rete tra nove piccole imprese agricole per ridurre la frammentazione dell’offerta e accrescere le opportunità commerciali verso clienti interessati a produzioni di qualità.

Elisa Valentini