Capriolo ucciso. Il racconto di chi ha trovato l'animale

Sull'episodio i carabinieri hanno avviato le indagini

Il cucciolo senza vita fotografato da Lorenzo Lombardi (sotto) a Serravalle. «E’ un atto vergognoso»

Il cucciolo senza vita fotografato da Lorenzo Lombardi (sotto) a Serravalle. «E’ un atto vergognoso»

Serravalle (Pistoia), 13 agosto 2018 - Un cucciolo di capriolo senza vita è stato lasciato a bordo della strada provinciale Lucchese, nel comune di Serravalle, vicino allo «scollinamento» lato Montecatini. Non si tratta di un caso di investimento: sul corpo dell’animale è stato posto un cartello con un messaggio contro l'Atc, l'ambito territoriale di caccia. «Grazie Atc. Ora noi si comincia a fare così». Un messaggio intimidatorio in piena regola diretto ad Atc che, secondo la legge Remaschi sulla caccia, ha nei suoi ambiti di lavoro la gestione ungulati in relazione all’attività agricola. A diffondere la notizia è stato il giornalista ambientale Lorenzo Lombardi, che ha segnalato il fatto ai carabinieri e fotografata la scena.

«Mi sono imbattuto in questa bruttissima visione verso mezzogiorno – racconta a «La Nazione» – mentre ero in macchina diretto a un convegno. All’inizio ho pensato fosse un animale investito, poi ho capito che non era così. Ho subito avvisato i carabinieri che hanno trattato il caso con grande professionalità e gentilezza, e poi il ‘settore animali selvatici’ della Lav (Lega anti vivisezione, ndr). E’ uno squallido caso di bracconaggio: qualcosa di brutto, degno di trogloditi oltre che un reato penale».

I carabinieri hanno avviato le indagini, cercando di risalire agli autori del gesto. «Un bracconiere solitamente l’animale se lo porta via – aggiunge Lombardi –, questi invece lo hanno voluto far trovare vicino alla strada, per di più con quel cartello. E’ un’azione premeditata, gravissima». L’origine di questa brutta vicenda potrebbe nascere dall’azione sconsiderata di qualche agricoltore della zona, esasperato dai danni che gli ungulati portano nei campi coltivati e negli orti. Un’altra pista potrebbe portare ad un’azione tra cacciatori in ambito Atc per la spartizione degli animali da cacciare, ma entrambe sono solo ipotesi che verranno vagliate dagli investigatori nei prossimi giorni.

Lo stesso Lombardi aggiunge «non saprei chi possa essere stato a fare questo. I dubbi però sono legittimi, le azioni legali necessarie, la tristezza e lo squallore grandissimi per quanto accaduto». Episodi del genere non sono mai stati comuni nelle nostre zone, a differenze di altre come la Maremma, dove casi del genere sono accaduti più volte, anche in confronto di specie protette come i lupi. Lombardi conclude con un appello. «Dopo questo grave fatto, spero che le associazioni di categoria degli agricoltori dicano qualcosa a riguardo, perché gli agricoltori veri, quelli che amano la terra, sono lontani anni luce da tali gesti. Ne conosco tanti e posso dire che fortunatamente sono la stragrande maggioranza».

Francesco Storai