REDAZIONE PISTOIA

Cancro al colon retto, giornate di studio al San Jacopo

Si tratta della patologia tumorale più diffusa in Toscana. L'associazione gastroenterologi porta a Pistoia le ultime tecniche per la prevenzione

L'equipè di gastroenterologia del San Jacopo

Pistoia, 8 ottobre 2014 -  Il nuovo San Jacopo di Pistoia diventa “ospedale di insegnamento” con il primo Master nazionale sul “cancro colonrettale” organizzato dall’AIGO (associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri) che raccoglie gli esperti di gastroenterologia ed endoscopia digestiva che operano in tutti gli ospedali italiani, e ad oggi riunisce oltre 1600 associati provenienti da tutte le Regioni. Si tratta, quindi, di un importante riconoscimento a livello italiano per la unità operativa complessa di gastroenterologia della Azienda USL 3, diretta dal dottor Alessandro Natali, che coordinerà i lavori scientifici. Responsabile dell’evento è il dottor Paolo Montalto, attuale presidente regionale AIGO.

Al Master -che si inizierà domani a partire dalle ore 14,00 saranno presenti una quarantina di partecipanti provenienti dai principali ospedali italiani; per due interri giorni seguiranno nella sala Cinzia Lupi del San Jacopo lezioni frontali sulla gestione del paziente con carcinoma colorettale avanzato: dalla diagnosi alla terapia palliativa, con focalizzazione su linee guida e nuove frontiere terapeutiche. Venerdi sono inoltre previste esercitazioni pratiche su preparati animali, in cui i corsisti impareranno il posizionamento endoscopico di protesi coliche per la risoluzione delle occlusioni intestinali da tumore (“bridging to surgery”), e la rimozione endoscopica dei polipi del colon.

Le esercitazioni saranno guidate dai medici che quotidianamente operano nella endoscopia della AUSL3 di cui è responsabile il dottor Mario Lombardi. “Questo Master, di altissimo livello, è il primo passo dell’identificazione del San Jacopo anche come ospedale di insegnamento: in futuro –ha detto il direttore sanitario, la dottoressa Lucia Turco - sempre di più ci sarà un coinvolgimento crescente nella formazione sul campo dei futuri medici specialisti, nell’ottica di una sempre e più stretta collaborazione e scambio fra rete universitaria e rete ospedaliera, e secondo i criteri di accreditamento condivisi”.

Al master saranno presenti, tra gli altri, il Presidente Nazionale AIGO dottor Antonio Balzano (Napoli) ed il Segretario Nazionale AIGO dottor Giuseppe Milazzo (Marsala), oltre al Presidente Nazionale FISMAD (Federazione Italiana Società Malattie Apparato Digerente) dottor Renato Cannizzaro,direttore della unità operativa complessa di Gastroenterologia Oncologica di Aviano, che porterà un’expertise di altissimo livello.

Il tumore del colon retto è la forma tumorale più diffusa in Toscana, con 4.188 nuovi casi registrati in uomini e donne nel 2012, e rappresenta il tumore con la più alta mortalità femminile, con 38 decessi su 100.000 persone.

Le principali novità scientifiche Tra le più rilevanti innovazioni per la diagnosi e il trattamento del tumore del colon retto si segnala un nuovo test per individuare questa patologia in maniera non invasiva, cioè senza esami fastidiosi per il paziente. Si tratta di un test del DNA, sviluppato negli Stati Uniti dai ricercatori della Università di Indianapolis, che si effettua sulle feci e che è in grado di rilevare un numero significativamente maggiore di tumori del colon rispetto al test oggi convenzionalmente usato e basato su un’analisi chimica e non genetica.

Il nuovo esame è stato recentemente approvato dal sistema sanitario americano. In che cosa si differenzia da quanto già disponibile? Mentre l’attuale esame va alla ricerca di proteine del sangue umano eventualmente presenti nelle feci che sono marker di lesioni precancerose o cancerose, il nuovo test ricerca tracce di mutazioni genetiche, segnale precoce della presenza del tumore e anche del suo grado di aggressività. In termini di predizione dell’evoluzione del tumore si conferma l’importanza del ruolo del gastroenterologo: è questo specialista, infatti, ad analizzare il processo di angiogenesi intorno al tumore, cioè come e quanto velocemente si formano i vasi sanguigni che alimentano il tumore. Tanto più essi sono numerosi e si sviluppano rapidamente tanto più il tumore sarà aggressivo.