Cacciatori e agricoltori protestano "Più animali con le restrizioni"

Sotto accusa la sospensione dell’attività venatoria. I lupi spingono i cinghiali. verso valle e la città

PISTOIA

Un mese di caccia in meno causato dalle restrizioni della zona arancione e poi rossa, porterà a un aumento incontrollato dei cinghiali il prossimo anno. E’ il panorama descritto dal presidente dell’Atc Massimo Damiani, che martedì ha incontrato l’assessore regionale all’ambiente Stefania Saccardi per discutere misure eccezionali per il contenimento degli ungulati in provincia. "Il problema è che la caccia è chiusa – spiega Damiani – e gli animali si sentono tranquilli. Se non si riparte con l’attività venatoria non riusciremo più a contenere il problema. Ogni anno abbattiamo 2500 cinghiali da novembre a gennaio. A causa delle restrizioni siamo indietro di un mese di battute, il che significa avere circa 800-1000 animali non cacciati che figlieranno: il prossimo anno ci troveremo con 4000 esemplari di cinghiali in più rispetto al numero già difficilmente contenibile. Siamo preoccupati non solo per l’agricoltura ma anche per i possibili incidenti in città come quello di martedì notte. I cinghiali figliano con più frequenza quando trovano il cibo. Quest’anno sulla montagna ci sono state tante castagne, poi la presenza dei lupi li ha spinti a valle". Ed è a valle dove rischiano di fare più danni. "Siamo già oltre il numero sostenibile – rilancia Nicola Barbarito, Cia Pistoia – non dico vada riaperta la caccia in generale, ma almeno le battute al cinghiale devono ripartire il prima possibile. I danni alle colture, soprattutto in Valdinievole e ai vivaisti sono la cartina di tornasole".

Meno diretti sulle azioni necessarie da mettere in atto ma comunque preoccupati gli agricoltori della Coldiretti. "Siamo consapevoli che l’eccesso di animali selvatici sia un difficile problema da risolvere – riflette il direttore Simone Ciampoli –. Le proposte di Coldiretti sono da tempo sul tavolo, chiediamo alla Regione di adottare provvedimenti strutturali conseguenti, non c’è più tempo per ulteriori indugi".

Arianna Fisicaro