Bus scolastici, corse e controlli sono un rebus

Ancora non c’è il piano per il rientro degli studenti. Alle fermate più affollate potrebbe esserci bisogno di volontari e carabinieri in congedo

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A due giorni dall’inizio degli esami di riparazione e a due settimane dalla prima campanella per tutti, il servizio di trasporto scolastico è ancora pieno di punti interrogativi. L’unica certezza è la capienza dei mezzi Copit, che rimarrà fissata all’80% della disponibilità totale dei posti a bordo. Il consorzio pistoiese, che si avvia a gestire per gli ultimi mesi il servizio di trasporto pubblico in città dopo che Autolinee Toscane ha vinto la battaglia in tribunale sulla gara regionale, non può che attendere le decisioni che arriveranno dalla prefettura e dalla Regione Toscana.

"Siamo ancora in attesa di sapere i dettagli del servizio, credo che ci verranno comunicati nei prossimi giorni – sottolinea il direttore di Copit, Kevin Sichi –, da programma ci dovrebbe essere un tavolo di confronto in prefettura dove usciranno le linee guida per la gestione del servizio bus per questo ritorno a scuola. Fino alla fine della prossima settimana, dunque, non ci resta che attendere".

Archiviata la didattica a distanza (quantomeno nelle intenzione del governo), occorrerà dunque assicurare il trasporto nelle scuole al 100% degli studenti iscritti negli istituti della provincia. Rimane l’incognita zona gialla, visto il lento ma costante aumento dei contagi anche nella nostra regione. Nel caso in cui scattasse questa restrizione, il Copit dovrà ricorrere a corse aggiuntive e appoggiarsi a bus turistici privati, come avvenuto l’anno scorso anno: anche di questa evenienza si parlerà nella riunione della prossima settimana, fermo restando che la Regione Toscana assicuri economicamente le coperture per le corse extra degli autobus.

Dal prossimo incontro in prefettura arriveranno anche i risultati del questionario sottoposto ai dirigenti scolastici nelle settimane scorse per fare il punto sugli orari provvisori di ogni istituto della provincia di Pistoia. In questo modo il Copit avrà modo di stabilire le reali esigenze degli studenti pendolari sulla base dei diversi orari di entrata e uscite dalle scuole, scaglionati per evitare assembramenti eccessivi. Se ce ne fosse bisogno, infine, il Copit si è detto pronto a chiedere aiuto alle associazioni di volontariato e ai carabinieri in congedo per coadiuvare la gestione delle fermate del bus tradizionalmente più affollate, come quella della stazione ferroviaria di Pistoia, piazza San Francesco o le stazioni ferroviarie di Pescia e Montecatini.

L’inizio delle scuole, insomma, rappresenta ogni volta un momento molto delicato per le aziende di trasporto locale. Quest’anno, oltre alla tanto temuta nuova ondata di Covid, c’è anche un’ulteriore variabile: il passaggio di gestione del servizio da Copit ad Autolinee Toscane, che dovrebbe concretizzarsi il prossimo 31 ottobre. Una data scelta volutamente non in prossimità del ritorno a scuola per non interferire nella gestione degli studenti sui bus nei primi complicati giorni di rientro. Una scelta inevitabile, considerando anche che restano da sciogliere definitivamente i nodi legati ai controlli dei green pass per docenti e personale (dovrebbe nascere una piattaforma apposita), che le cattedre vuote devono essere ancora assegnate e che molte scelte saranno comunque legate all’andamento dell’epidemia, che negli ultimi giorni ha fatto segnare un picco di casi e, purtroppo, anche nuove vittime.

Francesco Storai