Braccialetto elettronico: una difesa poco sfruttata

Sono diverse le novità che il "Codice Rosso", introdotto nel 2019, ha portato sia per la prevenzione che per la repressione della violenza sulle donne. Tra questi, "una accelerazione" per l’avvio del procedimento penale nei casi di maltrattamenti in famiglia, stalking e violenza sessuale. Ma anche il ricorso all’uso del braccialetto elettronico, nei casi in cui sia disposta dal giudice la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

"Lo strumento del braccialetto elettronico – commenta la comandante della Polizia Municipale Ernesta Tomassetti – sarebbe in realtà molto utile, come difesa della vittima. Nella pratica, è poco utilizzato per la mancanza di personale da dedicare a monitorare i dispositivi. La tecnologia in questo caso sarebbe davvero efficace ma non basta: perché serve chi intervenga sulle singole chiamate".

Un altro aspetto, legato alla prevenzione di questo tipo di reati, è l’importanza dell’educazione a una cultura di parità che inizi da bambini. "Per questo – spiega la comandante – dedichiamo tempo e personale alle lezioni fatte nelle scuole –. Nei nostri incontri, insegniamo il rispetto delle regole e a capire che da ogni comportamento o azione derivano delle conseguenze. In questo senso, c’è un esercizio che viene fratto nelle scuole dell’infanzia e che sarebbe bene proporre: un giorno a settimana, durante la mensa, le bambine sono invitate a sedere e i bambini fanno da camerieri. La cura e il rispetto dell’altro si apprendono anche con questi semplici gesti e i bambini sono molto recettivi di questi insegnamenti".

Martina Vacca