Colpito a bottigliate in testa dalla fidanzata. Ma la perizia medica la scagiona

La disperazione dei genitori: "Ha rovinato la vita di nostro figlio e lei gira libera e felice"

Infermieri al lavoro (foto generica - Germogli)

Infermieri al lavoro (foto generica - Germogli)

Pistoia, 25 settembre 2019 -  «Lei gira libera e felice mentre i genitori di Francesco sono nuovamente all’ospedale per assistere il figlio in gravissime condizioni, vogliamo giustizia». Una famiglia distrutta e arrabbiata quella di Francesco Lo Re, 43 anni, di Quarrata che nel novembre 2018 fu aggredito dall’ex fidanzata che lo colpì in testa con una bottiglia di vetro. L’uomo è tornato da qualche giorno al San Jacopo, in rianimazione, perché le sue condizioni sono nuovamente peggiorate.

Lo Re si era sentito male un sabato sera mentre era con Claudia Bartolini, 32 anni, all’epoca sua fidanzata. La donna, avrebbe reagito male a dei contenuti trovati nel telefono di lui dopo che lo aveva preso per avvertire i familiari del malore che lo aveva colpito. A quel punto, in preda all’ira, spaccò una bottiglia di vetro in testa al compagno che si accasciò in stato di semi-coma. Intervennero i carabinieri di Quarrata che arrestarono la Bartolini. Francesco Lo Re da quel giorno, dopo aver subito un delicatissimo intervento a Firenze, ha vissuto momenti difficili.

Il nuovo crollo è avvenuto venerdì scorso. «La famiglia mi ha chiesto di rendere pubbliche le condizioni di salute di Francesco per far capire il calvario che stanno vivendo da quel maledetto giorno – racconta un’amica di famiglia di Francesco –. Magari la bottigliata in testa non avrà causato l’emorragia celebrale, magari il malore era già in corso, ma di sicuro quel colpo, tremendo, ha peggiorato un quadro clinico compromesso. Non solo: questa persona ha chiamato i soccorsi con due ore di ritardo e proprio i medici ci dissero, al tempo, che Francesco sarebbe potuto tornare a una vita normale se l’intervento al cervello fosse avvenuto tempestivamente. Sappiamo che da poco la donna è tornata libera – sottolinea l’amica di famiglia per conto dei genitori di Francesco –. Lei gira libera e felice mentre Francesco è in fin di vita all’ospedale. Questa non è giustizia per una famiglia che sta vedendo il proprio figlio lottare per vivere».

Michela Monti

 

Arrestata è stata ricoverata in psichiatria. La donna è accusata di lesioni gravi. Ma la perizia la scagiona

Le indagini sui drammatici fatti di Quarrata, avvenuti la sera del 23 novembre 2018, non sono ancora state chiuse. La Procura, come si ricorderà, ha svolto approfonditi accertamenti tecnici nell’appartamento di Francesco Lo Re, in via Magellano, alla ricerca di sangue e altri residui organici. Il pm Giuseppe Grieco aveva poi disposto una perizia medica sull’uomo. Perizia che ha alleggerito la posizione di Claudia Bartolini, che era stata arrestata dai carabinieri subito dopo l’aggressione con l’accusa di lesioni gravissime. Alla luce di questa novità, il giudice per le indagini preliminari Luca Gaspari, ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nei confronti della donna (che si trovava precedentemente ai domiciliari). La consulenza tecnica del pubblico ministero porta quindi a escludere: «Un nesso causale tra l’azione violenta compiuta dall’indagata con la bottiglia e l’insorgenza dell’emorragia cerebrale». Quella sera la donna, in stato di arresto, fu ricoverata in psichiatria.

Francesco e i suoi familiari, che gli sono sempre accanto, sono rappresentati dall’avvocato Claudio Casciani che si è opposto alla revoca della misura cautelare, sostenendo una posizione contraria alle conclusioni a cui è arrivato il consulente della Procura. La Bartolini è invece difesa dagli avvocati Fausto Malucchi ed Elena Baldi del foto di Pistoia. «La nostra assistita – ci ha spiegato l’avvocato Fausto Malucchi, da noi interpellato – dopo il ricovero in psichiatria si sta curando e ha fatto importanti passi in avanti. Oggi è accusata di lesioni gravi. Lei ha sempre detto che il malore che aveva colpito il suo compagno era grave. Il confine tra il suo gesto e il malore è molto ampio. Tuttavia la perizia del pm non è stata ancora depositata e non ne abbiamo ancora potuto prendere visione».

L. A.