Bimbo di due anni giù da un terrazzo

Paura a Bardalone. Il piccolo è rimasto sempre cosciente e non è in pericolo di vita. Accertamenti al Meyer

Il piccolo è stato portato al Meyer da Pegaso dopo un grande spavento

Il piccolo è stato portato al Meyer da Pegaso dopo un grande spavento

Attimi di terrore a Bardalone dove nel tardo pomeriggio, un bambino di circa due anni, che vive nel paese con il padre, la madre un fratello e una sorella, forse sfuggito al controllo di un adulto, è caduto da un’altezza di almeno cinque metri. Il fanciullo stava giocando in un ampio terrazzo davanti a casa, che si trova sulla statale 66 nell’abitato del paese di Bardalone quando, per motivi sconosciuti, tutto fa pensare si sia arrampicato sulla ringhiera e sporgendosi, è caduto sul marciapiede sottostante, procurandosi traumi che sono stati valutati all’ospedale dove è stato trasferito in codice rosso, con Pegaso3 sopraggiunto da Massa. Un vicino avvertito il tonfo e delle grida d’allarme lanciate da una signora che passava e si è trovata davanti alla scena dell’incidente appena accaduto, l’uomo si è affacciato per vedere cosa fosse successo e ha visto il bambino in piedi, piangente e con il sangue che sgorgava copioso sulla faccia. Fortunatamente il bimbo non si è mosso dal luogo della caduta, avesse fatto qualche passo avanti si sarebbe trovato sulla strada, dietro a una curva che impedisce completamente la visuale, in una tratto in cui le macchine passano a velocità abbastanza sostenuta, in quel caso la situazione sarebbe potuta diventare senza scampo. Il vicino ha immediatamente allertato il 115, spiegando cosa era successo e inviandoli anche una fotografia realizzata con il telefonino. Velocemente è sopraggiunta la squadra con l’autoambulanza della Pubblica Assistenza di Maresca che ha trovato il bambino seduto sul muretto, piangente ma cosciente. Sopraggiunta anche l’auto medica il bambino è stato portato al campo sportivo di Campotizzoro per essere caricato sull’elisoccorso che lo ha trasferito all’ospedale pediatrico Meyer, a Firenze, accompagnato dal padre. Mentre l’elicottero si stava apprestando alla partenza è sopraggiunta anche la madre, avvertita sul posto di lavoro di quanto era occorso al bambino, che è il più piccolo dei tre figli. In tutto il tempo occorso ai soccorritori il bambino non ha mai perso conoscenza e ha risposto in modo sensato a tutte le domande, testimoni riferiscono che non ha mai smesso di piangere, forse più per la paura e per la situazione dove tutti gli intervenuti sono stati emotivamente coinvolti. Non è stato sicuramente facile soccorrere un bambino così piccolo, tutti però hanno fatto la loro parte al meglio e il fanciullo è stato sempre collaborativo. Dopo il ricovero all’ospedale fiorentino si viene a sapere che le condizioni sono stabili, gli accertamenti proseguono ma fortunatamente il bambino non è in pericolo di vita.

Andrea Nannini