
Amante del pallone e del gioco, allenatore, collaboratore del nostro giornale: in due parole, Massimo Bechelli. Gli anni trascorrono veloci, troppo veloci per tutti, e sono già 14 quelli da quando ci ha lasciato nel pieno della notte, il 19 novembre 2009, tradito dal cuore ribelle. Da allora, ogni anno da quel malinconico giorno, la famiglia Bechelli, conosciuta e apprezzata in città, lo ricorda facendo officiare una Santa Messa in sua memoria: attenzione, non domani domenica il giorno della triste ricorrenza, ma oggi sabato 18 novembre, con inizio alle 17.30 nella chiesa di San Benedetto, a Pistoia. Chiunque volesse salutarlo da vicino, sappia che è gradita la presenza: perché Massimo, o "Massimone" come lo si chiamava con affetto, statene certi ci sarà. "Quegli occhi allegri da italiano in gita", per citare l’avvocato Paolo Conte, ci scruteranno, uno a uno, per poi sogghignare: "Badali, tutti qui per me".
E lui, che per uscire da una discussione che lo vedeva soccombere, indossava i panni del mattatore con la classica frase "faccio come Baglioni…", che in quel caso non era il cantante, tornerà, soddisfatto, a occupare un posto all’Inferno, ché il Paradiso, come nella Divina Commedia, è troppo, troppo noioso. Mamma mia, quanti ricordi tornano in mente! "Il Bechelli" sul campo da calcio, interista super esperto di pallone, dalla memoria prodigiosa, italianista convinto chissà se da Gioanbrerafucarlo (il grande Gianni Brera) o da lui stesso, ché il Bechelli non era secondo a nessuno (citazione). Il Bechelli tecnico alla Albertone Nazionale, quel magistrale Sordi de Il presidente del Borgorosso Football Club, che inseguiva lungo la linea laterale, sconfinando sul terreno di gioco, il mitico Celestino, centravanti di sfondamento. Oppure, il Bechelli che consumava le cornette dei telefoni, in redazione, suscitando le bonarie intemperanze dei colleghi presenti. Ah Massimone, Massimone è bello volerti bene ancora oggi, ma è stato splendido stringerti la mano in vita (ché poi, tanto, lo sai, dopo anche i nemici ti ameranno).
Gianluca Barni