"Basta pensiero unico e più spazio al verde"

Carla Breschi lancia l’idea di un parco fluviale sull’esempio della vicina Prato. Poi la promessa sul fronte della sicurezza in città

Carla Breschi (Prima Pistoia-Italexit-Ancora Italia-Pistoia Altrimenti), cosa l’ha spinta a candidarsi a sindaco?

"Ho pensato di poter dare qualcosa alla mia città lavorando contro il pensiero unico per risvegliare le persone, fare qualcosa di buono per il loro destino e per la loro salute. La nostra preziosa Costituzione, tanto bistrattata, sarà la mia Bibbia. Noi siamo la vera alternativa perché oggi destra e sinistra sono facce diverse di una stessa medaglia".

Pregi e difetti del suo carattere. Perché i pistoiesi dovrebbero votarla?

"Ho un carattere non facile, ma sono spontanea, prevalentemente sincera e intellettualmente onesta. Mi piace aiutare gli altri. Ho ereditato la caparbietà da mio padre: un Comunista vero che ha rischiato la vita per le sue idee. Perché dovrebbero votarmi? Faccio quel che dico, la mia parola è garanzia di coerenza. Il mio addio al Pd nel 2019 ne è una prova: ho avuto il coraggio di dire no, i partiti si muovono per convenienza, io sono rimasta e rimango ferma nelle mie convinzioni e nei miei valori".

Le priorità del suo programma?

"Aiutare le persone in difficoltà, le imprese e chi ha perso il lavoro per il green pass che ha ingiustamente limitato le nostre libertà. Ma anche sostegno alle coppie affinché facciano figli e misure per creare lavoro sul territorio. Continuerò a impegnarmi in difesa della sanità, contro la politica dei tagli e della decentralizzazione iniziata già con l’epoca del governatore Enrico Rossi, proseguita poi da Eugenio Giani. Il nostro impegno sarà per una sanità riqualificata, potenziata con le assunzioni, più vicina alla gente perché i servizi devono stare sul territorio. Invece esistono situazioni molto critiche come in Montagna o nelle zone meno centrali. Altro nostro ’pallino’ è la cura dei servizi per i disabili: li rappresentiamo anche nelle nostre liste. Presterò molta attenzione, inoltre, all’ambiente con il monitoraggio della salubrità dell’aria e delle acque; ma anche alla valorizzazione delle periferie, dei borghi con investimenti specifici. Ma ci concentreremo anche sulla lotta al degrado e sulla sicurezza in generale".

Quali proposte quindi sul fronte sicurezza?

"Credo sia fondamentale incrementare l’organico della polizia municipale per il controllo del territorio anche nella fascia notturna che invece è stata soppressa, fatta eccezione per il week-end. Bisogna potenziarne la presenza in città e in periferia, non negli uffici... È una scelta politica che dimostra la volontà di contrastare la microcriminalità. Penso alla raffica di furti nei vivai, alle scorribande dei giovani in centro storico, ad altri fenomeni legati a certe lacune nella politica dell’accoglienza perché immigrazione e insicurezza vanno spesso a braccetto. Il nostro slogan è più partecipazione attiva anche della cittadinanza e più controlli".

Lavoro, turismo e cultura: qual è lo stato dell’arte?

"Di cultura non si parla più da anni. Il massimo che questa amministrazione è riuscita a fare è stato inventare la ricetta della focaccia Jacopina, che tra l’altro in città non si trova... Quanto all’ambiente c’è ancora davvero molto da fare. Siamo la capitale dei vivai, ma il verde esiste soltanto in periferia perché ci sono, appunto, i vivai e poi via su per i boschi. In centro? Niente. La città è tra le meno verdi d’Italia. Anche su questo punto noi avremmo le idee chiare. Tra le nostre proposte c’è la creazione di un parco fluviale lungo il Brana e l’Ombrone. Bisognerebbe imparare da Prato perché loro sono stati bravi con progetti innovativi. Peccato che a Pistoia non si sia vista la stessa intraprendenza".

Elisa Capobianco