Bambino morto in piscina. La gara a stare in apnea. "Sembrava un gioco"

L’amichetto di Tommaso ascoltato dai carabinieri: aveva chiamato la nonna per farle vedere quanto l’altro resistesse in acqua

I rilievi sul posto sono stati effettuati dai carabinieri di S. Marcello (archivio)

I rilievi sul posto sono stati effettuati dai carabinieri di S. Marcello (archivio)

Pistoia, 18 agosto 2021 -  Il tuffo in piscina appena arrivati al casolare di famiglia e poi l’inizio della gara. "Tommi, vediamo chi resiste più in apnea?". È questo il gioco che i due bambini, in classe insieme alla scuola elementare Fucini, stavano facendo gli attimi prima del malore del piccolo Tommaso, 10 anni, deceduto all’ospedale di Massa dopo il malore in piscina a Prataccio, sulla montagna pistoiese.

I piccoli, come è solito fare a questa età, si stavano sfidando. Appena entrati in piscina hanno deciso di testare la propria resistenza. E quindi hanno iniziato a buttarsi con la testa nell’acqua per poi contare i secondi in cui rimanevano senza respiro. Ma durante quei maledetti secondi di apnea, che rappresentano un ulteriore tassello di indagine per i carabinieri di Pistoia, Tommaso ha perso conoscenza e non ha più reagito.  

Davanti al corpo esamine del bambino, l’amichetto non si era reso conto di quello che stava accadendo. Il piccolo era lì, sorridente, che aspettava che Tommaso riaffiorasse dall’apnea. Mentre la nonna tornava da casa per portare il costume a suo nipote ha persino gridato entusiasta. "Nonna, guarda, guarda, vieni a vedere come resiste Tommaso sott’acqua. Guarda, guarda!". Il piccolo credeva che il suo amico stesse giocando, che voleva batterlo, che davvero aveva dato prova di grande resistenza. Non poteva immaginare che davanti a lui, al contrario, Tommaso stava lottando tra la vita e la morte. Solo la nonna una volta vicina alla piscina ha capito cosa stesse accadendo. Poco dopo i soccorsi e il trasporto d’urgenza prima a Careggi e poi all’ospedale di Massa, il bambino, ignaro della tragica fine di Tommaso è stato ascoltato dai carabinieri.

All’inizio avrebbe detto, prima di essere interrogato da solo affiancato da una psicologa, di aver visto Tommaso "tirare la testa all’indietro prima di immergersi". Sembra che il piccolo, insomma, abbia descritto ai familiari una sorta di svenimento. Solo ieri, infine, quel bambino che stava giocando spensierato con l’amichetto in piscina, ha saputo dalla famiglia che Tommaso è morto, che quel bambinone gentile con cui ha giocato solo qualche giorno fa non c’è più. Che il suo amico di scuola se ne è andato per sempre durante un pomeriggio di festa, nel cuore delle vacanze estive. E sempre alla adorata nonna, il piccolo avrebbe chiesto: "Tommaso è andato in paradiso?". Una sorta di consolazione per un bambino che a soli 10 anni ha dovuto affrontare la morte di un coetaneo. Intanto la Pro Loco di Prataccio, dove è avvenuta la tragedia, nelle prossime ore organizzerà una raccolta fondi per i genitori di Tommaso. Un modo per supportare la famiglia ad affrontare questa tragedia. Un piccolo gesto per mostrare la solidarietà di un intero paese che si è prodigato sin dai primi attimi per aiutare Tommaso, per riuscire a riportarlo alla sua famiglia.

Michela Monti