Balzo dei nuovi positivi Ma l’ospedale resta vuoto

Ci sono stati 40 casi nelle ultime 24 ore, però il San Jacopo non soffre. Stesso trend in Toscana: con 611 contagiati in più, i ricoveri sono diminuiti

Balzo in avanti dei contagi, ma stabilità in ospedale. Nessun decesso. Il bollettino quotidiano covid elaborato con i dati della provincia di Pistoia rispecchia a quanto pare l’andamento generale. Vediamo quindi nel dettaglio. I tamponi processati dai laboratori aggregati dell’Asl Toscana centro nella fase di tracciamento e screening sono stati in tutto 2346. Da questi sono emersi 261 nuovi casi di positività che risultano così suddivisi nell’area che comprende anche la nostra provincia: 174 a Firenze; 40 a Prato; 40 a Pistoia e 7 a Pisa. Vediamo come sono distribuiti i nuovi casi di contagio monitorati a domicilio nei vari comuni del territorio: 12 a Pistoia; 5 a Montecatini; 5 a Pieve a Nievole; 5 a Quarrata; 4 a Larciano; 3 a Massa e Cozzile; 2 a San Marcello Piteglio; 1 ad Agliana; 1 a Montale; 1 a Pescia e 1 a Serravalle. L’età media dei nuovi contagiati vede due persone molto anziane, e poi nati dal ‘60 al 2010. In Toscana si sono registrati 661 casi in più, ma come in città senza conseguenze sugli ospedali. Anzi. I ricoverati adesso sono 121 (7 in meno rispetto al giorno prima), di cui 16 in terapia intensiva (3 in meno). Si sono registrati però due decessi: 2 donne, con un’età media di 91,5 anni.

Per quanto riguarda la situazione del nostro ospedale, fino a ieri pomeriggio le persone ricoverate al San Jacopo erano in tutto 12: undici in isolamento in area covid e una in terapia intensiva. Ci sono stati 3 nuovi ricoveri ma subito compensati da altrettante dimissioni.

"I nuovi casi di contagio – osserva la dottoressa Anna Maria Celesti, presidente della Società della salute pistoiese – sono probabilmente attribuibili alla variante Delta, che contagia e rende contagiosi. Siamo di fronte a un leggero incremento di nuovi contagi che ha come inevitabile conseguenza anche l’aumento degli accessi al pronto soccorso. In ogni caso questo dimostra che il virus è ancora in circolazione, anche se meno aggressivo. Ed è qui che la saggezza e la prudenza devono imporci di proseguire con le regole più importanti: mascherine, distanziamento e igiene delle mani. Dobbiamo osservarle sempre, anche se siamo tutti stanchi. Ma non dobbiamo mollare la presa. A questo ovviamente si affianca la campagna vaccinale che da noi prosegue a grandi ritmi. E quando sarà raggiunto il 70-75 per cento delle persone che possono e vogliono vaccinarsi, allora si potrà creare quella immunità di gregge che potrà coprire la parte rimanente della popolazione".

l.a.