Arriva Moderna, prime somministrazioni "Ora dobbiamo scongiurare ulteriori ritardi"

Il via ieri tra il personale dei servizi dell’emergenza-urgenza e i volontari impegnati nei soccorsi alla Centrale del 118. I pronostici sul blocco generale annunciato dalla Pfizer: l’Asl al lavoro per garantire comunque una "riserva strategica"

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Non si parla d’altro, in questi giorni, tra gli addetti ai lavori. Il tema è quello del ritardo di consegne, annunciato dall’azienda PfizerBioNTech. Questa settimana, infatti, a fronte delle 562.770 dosi previste a livello nazionale, verranno consegnate solo 397.800 dosi, ovvero il 29% in meno rispetto al programma concordato tra l’azienda farmaceutica e la struttura del commissario Arcuri. In Toscana, a fronte delle 29.250 dosi promesse, ne arriveranno il 36 per cento in meno, ovvero 18.720. Inevitabili le ricadute a livello locale, a partire dallo stop a quanti si erano prenotati per la prima dose in questi giorni: le somministrazioni rimarranno bloccate fino a mercoledì compreso proprio per consentire di avere una ’riserva strategica’ per garantire la seconda dose a quanti hanno ricevuto la prima inoculazione tre settimane fa.

"Abbiamo deciso di fare in questo modo – spiega Renzo Berti, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana Centro – perché dobbiamo comunque garantire la seconda dose a chi si è vaccinato all’inizio del mese. Diciamo che ci troviamo davanti a un problema di tipo organizzativo dell’azienda produttrice, che si è anche impegnata a recuperare questo ritardo nella fornitura. Trattandosi di un rallentamento dalla durata limitata, posso dire serenamente che non ci troviamo davanti a un problema enorme. Certo, se questi ritardi dovessero ripetersi anche in futuro, allora la situazione potrebbe cambiare".

In quel malaugurato caso, a rischio ci sarebbe l’intero piano della Regione Toscana, che prevede di vaccinare 2,2 milioni di persone entro la fine dell’anno. Uno dei rischi è quello di spostare in avanti la fine della fase 1, prevista entro il 10 febbraio e che prevede la somministrazione delle dosi al personale socio-sanitario e agli ospiti delle Rsa utilizzando il vaccino PfizerBioNTech in due dosi, da somministrare l’una a distanza di ventuno giorni dall’altra. L’obiettivo è quello di evitare che la ’coda’ di questa fase vada a sovrapporsi con il via alla fase 2, che prevede la copertura vaccinale dell’intera popolazione regionale, seppur suddivisa in fasce di priorità entro il dicembre di quest’anno. "Abbiamo davanti settimane e mesi con un cronoprogramma molto serrato – prosegue Berti –. Per mantenere il ritmo necessario alla copertura della popolazione entro il 2021 dobbiamo arrivare a una media di 20mila dosi somministrate al giorno. Si tratta di uno sforzo logistico non indifferente e, in quest’ottica, ritardi anche di pochi giorni potrebbero complicare la situazione e impedirci di raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti".

Intanto ieri è iniziata la vaccinazione con il siero prodotto da Moderna al personale dei servizi di dell’emergenza-urgenza e ai volontari impegnati nei soccorsi, come annunciato sabato scorso dalla Regione Toscana. Per Pistoia il punto deciso è quello della centrale operativa del 118 di Pistoia-Empoli, nei locali dell’ex pronto soccorso del Ceppo. La vaccinazione riguarda il personale afferente alle centrali operative 118, medici, infermieri e volontari (in totale circa 15mila persone), su scala regionale e i punti di somministrazione corrispondono prevalentemente alle centrali operative stesse. Per quanto riguarda l’Asl Toscana centro, oltre alla centrale operativa 118 Pistoia-Empoli, l’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. Il vaccino viene somministrato da un medico, un infermiere e dall’assistente sanitario. Da oggi verranno vaccinati ogni giorno cento operatori, suddivisi equamente sulle due sedi e rispettando le zone di appartenenza. L’Azienda sanitaria sta valutando la possibilità, nei prossimi giorni, di istituire altri due punti vaccinali.

Davide Costa