Arriva la Tari, partono le proteste "Bollette più alte e pochi servizi"

I cittadini infuriati, ma la vera stangata arriverà a fine anno con gli aumenti fino all’8% "Eppure qui l’impianto c’è..."

Arrivano le bollette Tari per i rifiuti e come ogni anno si scatenano le proteste: tra i cittadini c’è chi è arrabbiato per gli aumenti e chi perché le cifre da pagare vengono considerate troppo alte rispetto al servizio. I modelli F24 che arrivano in questi giorni sono riferiti alle prime due rate in acconto, da pagare entro il 30 giugno e il 31 ottobre. La seconda rata che l’anno scorso scadeva a fine agosto, quest’anno infatti è stata posticipata di due mesi. Il saldo dovrà essere pagato con la terza rata, entro il 31 dicembre e lì ci sarà il conguaglio con l’applicazione delle tariffe 2022, ancora più alte, perché gli importi da pagare nelle prime due rate si basano ancora sui costi del 2021. La stangata, dunque, arriverà a fine anno, poiché gli aumenti previsti dovrebbero andare dal 6 all’8 per cento.

L’assessore al bilancio e partecipate, Katia Gherardi spiega: "Gli aumenti della Tari sono stabiliti dal piano economico finanziario di Ato, al quale il Comune di Agliana, come altri, ha votato contro proprio per gli aumenti che – specifica l’assessore – non vengono decisi da noi amministratori locali, anche se poi siamo noi che ci mettiamo la faccia. Il nostro voto contrario è servito solo a manifestare il nostro disappunto, poiché nell’assemblea Ato la maggioranza dei Comuni ha votato a favore del Pef. Quindi, anche chi ha votato contro non può fare altro che prendere atto degli aumenti". L’assessore Gherardi conferma che gli aumenti Tari decisi nel Pef di Ato sono in parte motivati con la carenza d’impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Ed è anche questa una motivazione che molti cittadini aglianesi non riescono a digerire, perché i comuni di Agliana, Montale e Quarrata si sono dotati di un impianto (l’inceneritore di Montale di cui i tre Comuni sono proprietari) che è attivo da più di quarant’anni e, forse, nonostante la previsione di chiusura e riconversione al 2023, potrebbe restare in funzione non si sa per quanto, vista l’incertezza sul suo futuro.

Piera Salvi