Arrestato uno dei giovani richiedenti asilo accolti da don Massimo Biancalani

Spacciava droga in città, perquisizione nella canonica di Ramini. Il giovane arrestato ha 21 anni e viene dal Biafra. Da oltre un anno era ospitato da don Biancalani nella canonica

Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro (Foto Castellani)

Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro (Foto Castellani)

Pistoia, 17 novembre 2017 - E' stato trovato dalla polizia mentre cedeva una dose di hashish in uno dei giardini della città ed è stato arrestato dopo la perquisizione nella canonica di Ramini dove viene ospitato da oltre un anno. Si tratta di uno dei giovani richiedenti asilo accolti da don Massimo Biancalani e che vive nelle stanze della canonica.

Proprio per la flagranza di reato e approfittando della presenza delle unità cinofile nel territorio che ieri stavano svolgendo controlli a Montecatini, la squadra mobile coordinata dal vice questore aggiunto Antonio Fusco ha effettuato, nel tardo pomeriggio di ieri, una perquisizione approfondita della stanza in cui dorme il ragazzo, proprio accanto alla chiesa di Ramini. Lì è stato trovato un bilancino di precisione, solitamente utilizzato per pesare la droga e un trita marjuana. A quel punto il giovane, 21 anni, proveniente dal Biafra è stato portato via insieme al suo compagno di stanza che è stato ascoltato come testimone e uno dei volontari che si occupa del centro di accoglienza a Ramini.

In attesa che si pronunci il Gip sull'arresto ora il giovane è stato riconsegnato alla custodia di don Biancalani che parla di situazione tragica del giovane legata alla sua storia prima dell'arrivo in Italia. " Nei nostri locali non sono stati trovate sostanze di alcun tipo - commenta don Massimo -. Il persona fermata è un giovane proveniente da una delle regioni più martoriate dell’Africa, il Biafra. Ha una storia di grandi sofferenze per la perdita prematura dei suo genitori e della sorella e per le gravi violenze subite in Libia. Accogliere significa farsi carico di situazioni umane di grande fragilità. Ogni giorno le nostre comunità di Ramini e Vicofaro aprono le porte a situazioni umane difficili e di profondo disagio. Le difficoltà che possono capitare in questo lavoro non ci devono distogliere dalla costruzione faticosa di percorsi educativi e formati. Continueremo a seguire questo giovane, che sicuramente ha sbagliato, ma che merita ancora, a causa della sua debolezza, un grande sostegno umano".