Lavoratori 'fantasma' e caporalato in ditta, scatta l'arresto per i due titolari

I due titolari di nazionalità cinese sono stati arrestati con l'accusa di sfruttamento di manodopera irregolare: dei dieci dipendenti, sette erano clandestini

I carabinieri in azione

I carabinieri in azione

Pistoia, 21 maggio 2019 - Lavoravano in un capannone per conto di una coppia di imprenditori cinesi, ma risultavano di fatto 'fantasmi' in quanto clandestini, privi di documenti, senza nessun contratto e senza un domicilio. Per la prima volta in un'azienda cinese spunta l'ipotesi di caporalato.

Sono finiti in arresto due cittadini di nazionalità cinese, 52 anni lui e 51 lei, residenti a Prato ma domiciliati a Quarrata, titolari di una ditta di confezioni con sede a Quarrata. L'accusa per loro è sfruttamento di manodopera irregolare. Gli arresti sono avvenuti a seguito di un'ispezione effettuata dai carabinieri della stazione di Quarrata e del Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Pistoia, coadiuvati da personale dell'Asl Toscana Centro e della polizia municipale di Quarrata.

Durante l'ispezione sono stati trovati dieci dipendenti, anche loro cinesi, intenti a lavorare: tra questi sette uomini e due donne di età compresa fra i 53 e i 28 anni, sono risultati essere clandestini, privi di documenti personali, di alcun tipo di contratto e alloggiati in situazioni di fortuna al di fuori del luogo di lavoro. Secondo quanto accertato dalle forze dell'ordine, ad alcuni di loro era stata promessa una paga mensile oscillante fra i mille e milletrecento euro, ad altri una retribuzione commisurata ai pezzi che sarebbero stati in grado di realizzare, mentre con altri ancora i proprietari non avevano al momento concordato alcun compenso. Solo uno aveva ricevuto alcune centinaia di euro come parziale retribuzione per le giornate di lavoro prestate che, secondo quanto accertato dai carabinieri, per tutti erano di 10-12 ore con una breve pausa per consumare i pasti forniti dalla stessa proprietà. Alla coppia sono stati contestati lo sfruttamento di manodopera irregolare e l'intermediazione illecita con sfruttamento del lavoro. I due, dopo la formalizzazione dell'arresto sono stati sottoposti ai domiciliari. Le attività della ditta sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 34mila euro in materia di legislazione del lavoro.