A piedi di notte fino all'ospedale per non lasciare il marito

L'odissea di una anziana. "Nemmeno un taxi che facesse il servizio notturno"

Ambulanza

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Pistoia, 5 aprile 2018 - Il marito, 80 anni, trasportato d’urgenza in ospedale in condizioni critiche, la moglie, più giovane solo di qualche anno, che non vuole lasciarlo solo e così raggiunge il San Jacopo a piedi da Pontelungo, sotto la pioggia, in piena notte (erano circa le 3). In tutto più o meno tre chilometri pieni d’amore, di determinazione e anche di rabbia, perché in città dopo le 22 trovare un taxi è un’odissea. Sono due i servizi: il primo, che risponde al numero 0573.534555 è attivo dalle 5.45 del mattino fino alle 22 di sera, mentre il taxi amico ha sì un servizio notturno, ma fino all’una di notte e solo in caso di prenotazioni vengono svolti servizi extra.

Così alla donna non sono rimaste che le sue gambe, martedì notte, per stare vicina al marito in quella che è stata per tutto il 2017 la Capitale della cultura italiana. A raccontare tutto, indignata per quello che è successo, è la nuora dei due anziani, allibita da quanto accaduto.

«Era notte fonda, saranno state le tre e mio suocero si è sentito molto male – racconta ancora scossa – La moglie ha chiamato l’ambulanza. Sono arrivati in sei, lo hanno soccorso sul posto e poi trasportato in ospedale in codice rosso. Ovviamente sul mezzo dei volontari non c’era posto, così mia suocera ha provato a chiamarci al telefono. Purtroppo avevamo lasciato i telefoni lontani dal letto e quindi non abbiamo sentito la chiamata, abbiamo preso coscienza di tutto solo all’alba. Mia suocera ha subito pensato ad un taxi – prosegue – unica alternativa possibile, di notte, per chi non ha la patente, convinta, in una città come la nostra, di trovare qualcuno in servizio. Ed invece l’amara scoperta – sottolinea - Di notte a Pistoia, città a vocazione turistica, non esiste un taxi che giri in città. Il servizio termina alle 22 di sera e riparte soltanto alle 5.45 del mattino. Questa povera donna, che non ha la macchina, non ha potuto fare altro che partire a piedi, di notte, e percorrere non so quanti chilometri fino al San Jacopo, attraversando tra l’altro anche un tratto di superstrada».

L’indignazione è talmente forte che la famiglia ha voluto scrivere un post pubblico anche nei social dove i cittadini pistoiesi non hanno potuto fare altro che manifestare solidarietà per l’accaduto. "Io mi chiedo come sia possibile in una città come Pistoia che non esista un servizio notturno per chi non ha mezzi e vive solo o magari non ha parenti vicini che possa aiutarlo – tuona ancora la donna arrabbiata – Capisco il trasporto pubblico, ma i taxi, che paghi anche salatamente, dovrebbero essere disponibili in caso di emergenze come queste. Una vera vergogna per la città, una vera vergogna per chi crede che questa sia una capitale del turismo".