Turismo ai tempi del virus: guida s'inventa tour virtuali

Annalisa Marraccini immagina di parlare con Dante e in una serie di video-spot racconta la vita e l'opera dei più grandi artisti toscani

Annalisa Marraccini, guida turistica

Annalisa Marraccini, guida turistica

Pistoia, 1 aprile 2020 - Si prende persino la confidenza di chiamare il sommo poeta con un diminutivo, ‘Dantino’, e al suo cospetto parla e parla e parla come fosse un registratore, con un linguaggio da chiacchiera rilassata, sicuramente toscanaccia spinta. Lei è “l’Anna”, Annalisa Marraccini, classe 1992, guida turistica fiorentina specializzata in visite anche alla nostra città, che in tempi di coronavirus sogna ancora di passeggiare con i suoi turisti curiosi, facendo però stavolta da casa. Nascono così – e un po’ di sana ironia toscana si ritrova anche qui – i ‘pipponi’, video su YouTube e Facebook (pagina A spasso con l’Anna) di 5-7 minuti in cui spiega i grandi artisti del passato rivolgendosi… al muro. È lì che sta un’immagine di Dante, un po’ singolare in verità, di quelle ritoccate dal noto street artist Blub che al letterato o artista di turno fa indossare una maschera da sub.

“Proprio così: parlo anche coi muri – scherza lei -. D’altronde sono una guida e parlo per guadagnarmi da vivere, in più sono una donna per cui stare zitta non è il mio forte”. Sotto lo sguardo curioso e la creatività dell’Anna sono passati per ora alcuni dei più grandi: Caravaggio, Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Botticelli, Piero della Francesca, Giotto, Cimabue, Paolo Uccello, Buffalmacco e Veronese. “L’idea è nata per un motivo un po’ egocentrico – spiega Annalisa –: trovare la maniera di passare il tempo e approfondire argomenti di studio che ho sempre rimandato perché non c’era voglia o tempo. Dopo il secondo Pippone, però, il motivo che mi spinge a studiare e fare i video è cambiato. Tanta gente mi ha scritto e mi ha ringraziato, perché tengo compagnia e rubo una risata. Se da una parte questa quarantena ci spinge a rallentare il ritmo e ad apprezzare di più le piccole cose, dall’altra la solitudine e il pensiero del futuro rischia di farci cadere in depressione”.