Ammodernamento o riconversione. Le tre proposte per l’inceneritore

L’esito dell’avviso pubblico del Cis: l’impianto può essere migliorato attraverso le tecnologie più avanzate. Oppure trasformato per lo smaltimento dei fanghi civili. I dettagli saranno illustrati alle commissioni .

Ammodernamento o riconversione. Le tre proposte per l’inceneritore
Ammodernamento o riconversione. Le tre proposte per l’inceneritore

Due proposte di ammodernamento dell’inceneritore e una di riconversione in un impianto di smaltimento dei fanghi civili. E’ l’esito dell’avviso pubblico lanciato nell’aprile 2023 dal Cis spa sul futuro dell’impianto di Montale. La prima proposta di ammodernamento è stata presentata dalla Ladurner, la società che gestisce l’inceneritore, la seconda proposta, sempre di ammodernamento, viene da un’associazione temporanea d’impresa composta da Alia, cioè il gestore dei rifiuti nell’Ato Toscana Centro, e da Hera, un’azienda che gestisce molti impianti in Emilia Romagna. La proposta di riconversione in un impianto di smaltimento di fanghi civili viene dalla ditta Iren Spa, una delle più grosse Multiutilty a livello nazionale. Le tre proposte sono state comunicate dal sindaco Ferdinando Betti in consiglio comunale in risposta a un’interpellanza presentata dalla capogruppo di Insieme per Montale, Barbara Innocenti. Il sindaco ha indicato solo le società e la tipologia di proposta senza entrare in dettagli, ma rispondendo a una richiesta sui tempi, ha detto che la riconversione in un impianto per i fanghi civili richiederebbe tempi molto più lunghi, dai quattro ai cinque anni, rispetto alle due soluzioni dell’ammodernamento, che richiederebbero al massimo un anno e mezzo. Il sindaco ha detto che il prossimo passo sarà l’illustrazione delle proposte nelle commissioni consiliari ambiente dei tre comuni e poi via al percorso partecipativo: "Pensiamo a un percorso partecipato unitario per i tre comuni e mi auguro che sia un percorso condotto laicamente, non dettato dalle ideologie, ma dalla realtà dei fatti".

"E’ la prima volta che dal punto di vista formale non si parla più, o solo, di riconversione, ma di ammodernamento – commenta Barbara Innocenti – cioè di far rimanere l’inceneritore con tecnologie ammodernate". Abbiamo chiesto all’amministratore unico di Cis spa Edoardo Franceschi qualche chiarimento. "Le due proposte di ammodernamento mirano a un aggiornamento dell’impianto alle tecnologie più avanzate, con una maggiore efficienza generale, anche nel campo delle emissioni, mantenendo anche la produzione di energia elettrica. La riconversione implica la sostituzione dell’impianto attuale con un impianto del tutto diverso. Il compito nostro è stato raccogliere le proposte e consegnarle all’assemblea dei soci". Franceschi precisa che entrambe le proposte di ammodernamento prevedono il mantenimento del quantitativo attuale dei rifiuti smaltiti, senza aumenti, nel rispetto di quanto previsto dall’avviso. L’investimento sarebbe più ingente per la riconversione (circa 70 milioni) rispetto alle due proposte di ammodernamento (circa 30 milioni).

Giacomo Bini