«Amianto, sbloccate le domande»

Decine di dipendenti al presidio alla sede Inps per i riconoscimenti

Dipendenti davanti alla sede dell'Inps

Dipendenti davanti alla sede dell'Inps

Pistoia, 22 maggio 2019 - I FONDI ci sono ma la burocrazia rallenta tutto. Per questo, ieri mattina, alcune decine di dipendenti Hitachi hanno partecipato a un presidio sotto la sede dell’Inps per reclamare lo sblocco delle pratiche per il prepensionamento legato all’esposizione all’amianto. La questione interessa circa 170 operai e impiegati dell’ex Breda che hanno lavorato nello stabilimento dal 1987 al 1990. A seguito dell’approvazione di una legge, alcuni mesi fa le domande sono state accolte ma tuttora la certificazione Inps che segnerebbe l’ultimo passaggio necessario non c’è. Dall’Istituto della previdenza sociale è stato spiegato che si attende la conclusione del monitoraggio nazionale sulle domande di esposizione (che dovrebbero essere intorno alle 9mila e 700) ma le maestranze di via Ciliegiole non sentono ragioni. «Sono stati stanziati 23 milioni, una cifra sufficiente a coprire le domande provenienti dall’ex Breda come dalle altre fabbriche di tutta Italia ma l’Inps sta rallentando le operazioni», protestano.

Facile ipotizzarne la ragione: con migliaia di nuovi pensionamenti l’Istituto vedrebbe lievitare gli esborsi mensili. «I lavoratori della Hitachi Rail, ex Ansaldo Breda di Pistoia – dice Paolo Mattii, segretario provinciale Fiom-Cgil – che hanno presentato le domande nei tempi e nei modi previsti dalla legge e dalla circolare Inps che norma questa materia, sono in attesa della certificazione da parte dell’Inps nazionale per poter beneficare davvero e quindi per poter avere riconosciuto il proprio diritto. L’Inps nazionale, che è l’ente che deve rilasciare la certificazione a tutt’oggi non la rilascia perché aspetta che ci sia il monitoraggio a livello nazionale di tutte le domande. Noi diciamo che la burocrazia non può bloccare un diritto per il cittadino». «Non possiamo più attendere la burocrazia dell’Inps nazionale – ripete Jury Citera, segretario Fim-Cisl – abbiamo urgente bisogno di risposte nei confronti dei lavoratori, l’Inps ci parla di una mappatura nazionale, noi non siamo disposti ad attendere questa mappatura. Per giovedì 23 maggio abbiamo organizzato una manifestazione per le vie cittadine e andremo dal prefetto».

IL PRESIDIO di ieri indetto dalle Rsu di Fiom e Fim è stato accompagnato dalle critiche della Uglm che aveva proposto fin dall’inizio una forma di mobilitazione più incisiva come una manifestazione in città. Uno sciopero unitario con corteo e incontro con il prefetto si terrà infatti domani mattina.