Alzheimer, un giardino come cura

Piante, musica e immagini: il prototipo ai vivai "Mati 1909"

Carlotta Ferri, Elena Becheri, Andrea Mati e Ambra Bonacchi (foto Acerboni/FotoCastellani)

Carlotta Ferri, Elena Becheri, Andrea Mati e Ambra Bonacchi (foto Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 1 febbraio 2019 - Uno spazio curato nei minimi dettagli, per dare benessere e stimolazione cognitiva alle persone con Alzheimer. Piante selezionate, fiori, profumi, musica generano immagini che richiamano alle esperienze più belle della vita passata. Risposte che nascono dal verde per cercare di contenere il più possibile i trattamenti farmacologici. E’ da oltre un anno che i vivai Mati 1909, in collaborazione con Generali arredamenti, azienda specializzata nella progettazione degli arredi per le residenze sociali assistite, hanno allestito uno spazio dimostrativo nella sede di via Bonellina.

Un giardino sensoriale terapeutico che ha già destato interesse negli operatori del settore nazionale e estero e che, adesso, si arricchirà di una nuova terapia non farmacologica, la «pergola vibroacustica» e di totem riabilitativi musicali e cognitivi: vere e proprie «palestre all’aperto».

Vari i partner del progetto, che ha ricevuto un finanziamento di 250mila euro dalla Regione Toscana: Next Technology, Giardineria Italiana, Hi Ho, tutte imprese dell’area Firenze-Prato-Pistoia. «Si tratta di sviluppare terapie non farmacologiche per rispondere agli effetti dell’Alzheimer e al decadimento cognitivo», spiegano per la Generali arredamenti gli architetti Elena Becheri e Carlotta Ferri insieme alla responsabile marketing Ambra Bonacchi.

Come sottolinea Andrea Mati i «giardini terapeutici» o «healing gardens», sono pensati insieme al personale sanitario, per ottenere un effetto positivo sull’umore e la salute del paziente e hanno dimostrato in alcuni casi, che è possibile così diminuire la somministrazione di farmaci. Il giardino diventa una «stanza multisensoriale all’aria aperta» in cui si trovano panchine, arredi e piante opportunamente progettate per sollecitare i cinque sensi delle persone nelle strutture e con questo progetto sarà possibile monitorare il loro comportamento anche quando vivono fuori. Sperimentazioni, di questo sistema unico in Italia, sono già in atto a Figline Valdarno e Ravenna e presto a Rosignano. I progettisti sono pronti a calibrare nuovi spazi per le diverse necessità.