La partita tra Pistoiese e Prato, in programma oggi alle 19.45 al "Melani", si giocherà a porte chiuse. Lo ha stabilito il prefetto di Pistoia, Licia Donatella Messina, su richiesta del questore di Pistoia, Olimpia Abbate, per "motivi di ordine pubblico". Una decisione che prende le mosse da un video-choc, diffuso in un gruppo social da un tifoso (?) pistoiese e poi divenuto virale, che inneggia ad atti violenti nei confronti dei "rivali" pratesi. Questo l’episodio che non consentirà questa sera agli sportivi di gustarsi il 70° derby tra i due sodalizi, valido per la 26a giornata del campionato di serie D. Il provvedimento è stato preso dal prefetto dopo un’approfondita valutazione con le forze di polizia. La partita, va detto, era già stata attenzionata dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, che aveva sospeso il giudizio al fine di approfondire l’analisi dei rischi connessi alla gara e, nel contempo, fino all’assunzione di determinazioni in merito, invitato la Lega Nazionale Dilettanti a interessare le società organizzatrici per non far avviare la vendita dei tagliandi. Vendita poi partita e con un notevole riscontro, visto che lo stadio viaggiava verso il tutto esaurito.  E invece l’incontro si giocherà a porte chiuse, come detto per motivi di ordine pubblico. Nel video incriminato, diffuso nella giornata di lunedì, "una persona identificata mostra centinaia di cubetti di porfido accatastati nel compendio della propria ditta adiacente alla linea ferroviaria – spiega la nota prefettizia –, invitando contestualmente i tifosi della Pistoiese a recarsi sul posto il giorno della partita per lanciarli in concomitanza col passaggio del treno trasportante i tifosi del Prato, il cui afflusso tramite tale tragitto era previsto in circa 600 persone. Il video risulta immediatamente circolato in rete e diffuso tra gli ambienti ultras delle opposte tifoserie – aggiunge la nota – con conseguente inasprimento dei commenti relativi allo svolgimento dell’incontro. Nella stessa serata sono stati denunciati atti intimidatori presso il sito predetto, da parte di persone non identificate che hanno lasciato sul posto un segnale della propria presenza, firmato ’ultras Prato’. Il questore di Pistoia ha quindi chiesto di valutare l’opportunità di disputare l’incontro a porte chiuse in quanto non può escludersi una pericolosa escalation dei rapporti tra le tifoserie – prosegue la nota – ovvero che l’occasione possa essere presa a pretesto per la commissione di eclatanti azioni dimostrative ovvero atti violenti, tenuto conto dell’accesa rivalità tra le opposte tifoserie, della contiguità territoriale, dell’ubicazione dell’impianto in una zona residenziale scarsamente illuminata e dello svolgimento dell’incontro in orario serale. Tale incontro – si conclude – presenta rilevanti e concreti profili di rischio".  Rabbiosa la reazione della società arancione, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’amministratore delegato Alessandro Gammieri e il direttore sportivo Claudio Rosati. "Siamo su tutte le furie. Che per un personaggio simile si ipotizzi una soluzione del genere ci pare assurdo", ha osservato Gammieri. "Giocare senza pubblico è una sconfitta non solo per Pistoiese e Prato, ma pure per le città e soprattutto per lo Stato", rincara Rosati. "Ci siamo adoperati per giocare a porte aperte in un altro impianto, più grande", avevano spiegato. Ma l’ipotesi è presto tramontata. Una brutta botta, per il morale e per le casse del club del patron Stefan Lehmann, tra l’altro già in città per l’attesa sfida. E Gammieri apre anche a scenari foschi: "Questo fatto comporterà da parte nostra tutta una serie di valutazioni sul calcio a Pistoia. In futuro potremmo portare la Pistoiese a giocare altrove". Gianluca Barni

Cronaca

La partita tra Pistoiese e Prato, in programma oggi alle 19.45 al "Melani", si giocherà a porte chiuse. Lo ha stabilito il prefetto di Pistoia, Licia Donatella Messina, su richiesta del questore di Pistoia, Olimpia Abbate, per "motivi di ordine pubblico". Una decisione che prende le mosse da un video-choc, diffuso in un gruppo social da un tifoso (?) pistoiese e poi divenuto virale, che inneggia ad atti violenti nei confronti dei "rivali" pratesi. Questo l’episodio che non consentirà questa sera agli sportivi di gustarsi il 70° derby tra i due sodalizi, valido per la 26a giornata del campionato di serie D. Il provvedimento è stato preso dal prefetto dopo un’approfondita valutazione con le forze di polizia. La partita, va detto, era già stata attenzionata dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, che aveva sospeso il giudizio al fine di approfondire l’analisi dei rischi connessi alla gara e, nel contempo, fino all’assunzione di determinazioni in merito, invitato la Lega Nazionale Dilettanti a interessare le società organizzatrici per non far avviare la vendita dei tagliandi. Vendita poi partita e con un notevole riscontro, visto che lo stadio viaggiava verso il tutto esaurito. 
E invece l’incontro si giocherà a porte chiuse, come detto per motivi di ordine pubblico. Nel video incriminato, diffuso nella giornata di lunedì, "una persona identificata mostra centinaia di cubetti di porfido accatastati nel compendio della propria ditta adiacente alla linea ferroviaria – spiega la nota prefettizia –, invitando contestualmente i tifosi della Pistoiese a recarsi sul posto il giorno della partita per lanciarli in concomitanza col passaggio del treno trasportante i tifosi del Prato, il cui afflusso tramite tale tragitto era previsto in circa 600 persone. Il video risulta immediatamente circolato in rete e diffuso tra gli ambienti ultras delle opposte tifoserie – aggiunge la nota – con conseguente inasprimento dei commenti relativi allo svolgimento dell’incontro. Nella stessa serata sono stati denunciati atti intimidatori presso il sito predetto, da parte di persone non identificate che hanno lasciato sul posto un segnale della propria presenza, firmato ’ultras Prato’. Il questore di Pistoia ha quindi chiesto di valutare l’opportunità di disputare l’incontro a porte chiuse in quanto non può escludersi una pericolosa escalation dei rapporti tra le tifoserie – prosegue la nota – ovvero che l’occasione possa essere presa a pretesto per la commissione di eclatanti azioni dimostrative ovvero atti violenti, tenuto conto dell’accesa rivalità tra le opposte tifoserie, della contiguità territoriale, dell’ubicazione dell’impianto in una zona residenziale scarsamente illuminata e dello svolgimento dell’incontro in orario serale. Tale incontro – si conclude – presenta rilevanti e concreti profili di rischio". 
Rabbiosa la reazione della società arancione, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’amministratore delegato Alessandro Gammieri e il direttore sportivo Claudio Rosati. "Siamo su tutte le furie. Che per un personaggio simile si ipotizzi una soluzione del genere ci pare assurdo", ha osservato Gammieri. "Giocare senza pubblico è una sconfitta non solo per Pistoiese e Prato, ma pure per le città e soprattutto per lo Stato", rincara Rosati. "Ci siamo adoperati per giocare a porte aperte in un altro impianto, più grande", avevano spiegato. Ma l’ipotesi è presto tramontata. Una brutta botta, per il morale e per le casse del club del patron Stefan Lehmann, tra l’altro già in città per l’attesa sfida. E Gammieri apre anche a scenari foschi: "Questo fatto comporterà da parte nostra tutta una serie di valutazioni sul calcio a Pistoia. In futuro potremmo portare la Pistoiese a giocare altrove".
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"Alto rischio di escalation violenta" Il derby si giocherà a porte chiuse

Lo ha deciso il prefetto su richiesta del questore: niente pubblico all’incontro odierno tra Pistoiese e Prato. Alla base del provvedimento un video sui social dove un uomo minaccia di attaccare il treno dei tifosi ospiti

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