Alta tensione dentro il Pd "Un favore alla destra"

Chiti attacca: "Manca il confronto interno, nel partito non c’è vero pluralismo". La risposta di Fragai: "Momento sbagliato per discuterne". Frecciata a Belliti

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"Una ultima considerazione, nei confronti di chi si appresta a formare una lista elettorale per le elezioni amministrative concorrente con quella del Pd: cosa c’è di diverso in questo comportamento da quanto fecero altri cinque anni orsono, favorendo anche per questa via la vittoria delle destre?". Si conclude così l’intervento di Agostino Fragai (foto a destra), dirigente di lungo corso del Partito democratico nonché candidato consigliere dem alle prossime elezioni, che sui social ha risposto alla decisione di Daniela Belliti di dar vita a una propria lista alternativa al Pd e pure all’uscita di Vannino Chiti (foto a sinistra). L’ex senatore pistoiese, giovedì, si era reso protagonista di un duro intervento sempre a mezzo social dove, partendo dalla notizia dell’uscita dal partito di Chiara Innocenti, affermava che "Il Partito Democratico non ha una sede reale di discussione e confronto, rifiuta nei fatti il pluralismo interno e prova fastidio per le posizioni di dissenso, sentite solo come un ostacolo. Nel Pd – ha proseguito Chiti nel suo post – non si riesce a discutere in modo serio, a confrontarsi sulle scelte da compiere. È così ovunque: Pistoia e la Toscana non sono un’eccezione positiva ma probabilmente un punto tra i più bassi. Viviamo di richiami retorici al liberalismo politico e culturale, di pratiche concrete di burocratica arroganza e autosufficienza politica".

E ancora: "Buona parte della cosiddetta sinistra interna si differenzia dalla maggioranza post renziana nella rivendicazione di ruoli, senza innovazioni politiche e culturali. Dichiararsi alternativi alla destra è importante, necessario, non sufficiente. Occorrono valori, programmi, comportamenti alternativi e coerenti, non parole da ritrovare nell’imminenza di scadenze elettorali. È necessaria una sinistra plurale – ha concluso l’ex ministro – il Pd avrebbe dovuto esserlo, ma oggi non lo è".

Diversa la linea di Fragai, che nel suo intervento rimarca: "A Pistoia fra buone ragioni di questo e di quello portate a motivo di divisione nella sinistra, ci ritroviamo governati da cinque anni da un sindaco di Fratelli d’Italia con tutta la coalizione annessa e connessa. Purtroppo, ancora una volta, partiremo con un centrosinistra diviso – continua – e come sempre, sulle ragioni della divisione, ognuno ha la sua versione. Chiti denuncia una scarsa propensione all’ascolto, un agire per correnti che non fa bene al partito e alla crescita di una classe dirigente che dovrebbe formarsi principalmente per merito. Queste critiche sono in linea generale da me condivise, non da ora. Detto questo, posso però sommessamente obiettare che peggior periodo per riprendere questo dibattito non vi poteva essere? E non parlo del favore che si fa alla destra, effetto collaterale oggettivo, ma – conclude Fragai – del fatto che un dibattito così importante e serio avrebbe bisogno di un ambiente temporalmente più ’sterile’ e meno soggetto a reciproche accuse di strumentalità per produrre dei risultati apprezzabili". A Chiti ha risposto anche il segretario comunale Walter Tripi, difendendo la linea del Pd e rispedendo al mittente le accuse sul mancato confronto interno. Alessandro Benigni