Almeno un candidato sopra il 40% oppure è previsto il ballottaggio

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E’ stata ribattezzata ’Toscanellum’, ed è stata presa a riferimento per modifiche nazionali (poi non attuate) finchè essa stessa non è stata al centro di tentativi di riforma. La legge elettorale in vigore per la Toscana è l’unica a prevedere un ballottaggio (per ora mai utilizzato) nel caso nessuno dei candidati dovesse ottenere al primo turno almeno il 40% dei voti. La legge prevede poi diversi premi di maggioranza in base ai risultati: se un candidato al primo turno ottiene almeno il 45% dei voti, gli vengono assegnati 24 dei 40 seggi in totale. Se invece ottiene tra il 40% e il 45%, avrà 23 seggi sui 41 totali. Tre sono invece le soglie di sbarramento per accedere alla ripartizione dei seggi: il 10% per le coalizioni di partito, il 3% per le liste all’interno delle coalizioni e il 5% per le liste non coalizzate. L’unico a presentare il listino bloccato insieme alla lista provinciale è stato il Partito comunista.

Ci sarà la possibilità di effettuare un voto disgiunto, ovvero indicare un candidato governatore e una lista che non lo appoggia. Chi intende esprimere due preferenze fra i candidati consiglieri dovrà sempre mantenere la parità di genere, cioè indicare o solo il nome di un uomo, o solo il nome di una donna, o il nome di un uomo e una donna.

Sei le liste collegate alla candidatura di Eugenio Giani (centrosinistra), 4 quelle per Susanna Ceccardi (centrodestra), con gli altri 5 pretendenti alla presidenza della Regione Irene Galletti (M5s), Tommaso Fattori (Toscana a Sinistra), Roberto Salvini (Patto per la Toscana), Salvatore Catello (Partito Comunista), Marco Barzanti (Pci), Tiziana Vigni (Movimento 3V Libertà di Scelta, che possono contare su una lista a testa.