Al Consorzio niente smart-working

E’ scontro all’ente di bonifica fra i vertici e sindacati che minacciano di ricorrere agli organi competenti

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PONTE BUGGIANESE

E’ scontro al Consorzio di bonifica Basso Valdarno per la fine dello "smart working", il lavoro da casa che cesserà da domani. Da una parte i vertici dell’ente (il presidente Maurizio Ventavoli e il direttore generale Sandro Borsacchi), dall’altra sindacati e dipendenti. In una lettera di diffida Cgil, Cisl e Uil hanno intimato il Consorzio di ritirare l’ordine di servizio che impone a tutti i lavoratori di presentarsi da domani al lavoro nelle tre sedi, quelle di Pisa, San Miniato e Ponte Buggianese. "Tale ordine di servizio – dicono i sindacati nella nota – è in palese violazione del decreto legge che vede l’utilizzo dello smart working come strumento per ridurre la possibilità di un nuovo diffondersi del Covid-19. Siamo rimasti assolutamente sconcertati – prosegue la nota – di come il Consorzio, non solo non si curi della salute dei propri dipendenti, ma neanche di quella dei cittadini con i quali questi ultimi possono venire a contatto. L’ipotesi di un nuovo dilagare del virus non solo vanificherebbe gli sforzi e i sacrifici fatti fino a oggi, ma metterebbe in grave pericolo il nostro paese. La superficialità con cui tale decisione è stata presa ci fa capire come non solo non si sia compreso il pieno senso di ciò che ancora stiamo attraversando ma neanche il testo di quel decreto rafforza maggiormente la tutela nei confronti di tutti quelli che hanno figli minori o situazioni di fragilità". Il sindacato conclude affermando che in caso di mancato ritiro dell’ordine di servizio si rivolgerà "agli organismi competenti per il rispetto della legge". Fra l’altro, aggiungono i dipendenti, la cessazione dello smart working accresce i costi per l’ente e quindi per i contribuenti: lo smart working infatti non prevede l’utilizzo di buoni pasto e con il ritorno al lavoro di tutti i dipendenti l’ente dovrà farsi carico di dispositivi di protezione, visto che in diversi uffici dovranno operare più dipendenti. Il Consorzio Basso Valdarno aveva chiuso gli uffici nella seconda metà di marzo e aveva avviato una ristrutturazione del lavoro in smart working. Poi successivamente alcuni dipendenti erano rientrati nelle sedi mentre altri continuavano a lavorare da casa. Ora è arrivato quest’ordine di servizio contestato però da sindacati e dipendenti.

R.M.